In una recente intervista rilasciata ad AgroNotizie, Giuseppe Pulina, ordinario di zootecnica speciale all'Università di Sassari, ricordava quanto un pascolo destinato alle pecore fosse assai più efficiente di un bosco nell'attuare il "carbon sink" (sottrazione di carbonio), termine inglese con il quale si definisce la capacità del terreno di trattenere la dispersione dell'anidride carbonica.

Vale per l'allevamento ovino, ma può essere esteso ad altre specie animali, come il bovino e trova nell'ambiente montano una delle sue più efficienti risposte.
 

Allevamento e tutela dell'ambiente

Già le esperienze empiriche del passato lasciavano intuire la sinergia fra allevamenti montani e tutela dell'ambiente.

Gli esiti dell'abbandono di queste attività, con erosione dei suoli e degrado ambientale e dissesto idrogeologico, sono lì a confermare quanto la presenza degli animali e dell'uomo sia fondamentale per l'equilibrio ambientale.

Tanto da suggerire politiche di incentivazione al ritorno degli allevamenti in queste aree altrimenti destinate al degrado.
Resta però da sciogliere un ultimo dubbio.

Gli allevamenti di bovini sono a loro volta produttori di carbonio e di metano, uno fra quelli annoverati fra i "gas serra".
La responsabilità della zootecnia sui cambiamenti climatici è modesta rispetto ad altre fonti, ma un bilancio fra "costi e benefici", in chiave ambientale, si rende opportuno.
 

La soluzione

Per risolvere il dilemma è sceso in campo, o per meglio dire è salito in montagna, il Crpa, il Centro ricerche animali di Reggio Emilia, che ha preso in esame tre aziende della montagna reggiana, operanti nel comprensorio del Parmigiano Reggiano.

Riunite in un Goi, sigla che sta per Gruppo operativo per l'innovazione, e utilizzando i sostegni previsti nel Psr 2014-2020, queste aziende hanno chiesto al mondo della ricerca di individuare soluzioni tecnologiche ed organizzative immediatamente applicabili, che rendano sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale la gestione degli effluenti zootecnici, trasformandoli da problema in una risorsa e al minor costo possibile.


Le risposte

Si è così passati alla fase operativa monitorando direttamente in azienda la filiera del carbonio per utilizzare in modo ottimale i reflui delle stalle, tenendo conto di tutti i fattori in gioco, dalle pendenze alle caratteristiche dei terreni.

Con l'obiettivo di aumentare l'accumulo di carbonio nei terreni grazie ad opportuni interventi tecnico agronomici.
Il risultato al quale si mira è da una parte una minore emissione di anidride carbonica in atmosfera e dall'altra un miglioramento della fertilità dei suoli, il che si traduce a sua volta in una minore vulnerabilità all'erosione.
 

Più allevamenti, meno degrado

La scelta di puntare sugli allevamenti di montagna del comprensorio del Parmigiano Reggiano non è casuale.
Nelle aree di montagna di questo comprensorio l'allevamento da latte è fra le principali attività agricole.
Nonostante i "plus" offerti dalla possibilità di destinare il latte alla produzione del celebre formaggio, il numero delle stalle di montagna si è molto assottigliato negli anni e oggi solo il 35% delle imprese agricole annovera la presenza di bovine da latte.

Se il numero di stalle dovesse ulteriormente contrarsi le conseguenze sarebbero molto negative. Se ne ha una testimonianza diretta con quanto già avvenuto nella montagna parmense, dove la zootecnia da latte ha subìto una contrazione più forte.
In quelle aree è evidente un più generalizzato declino, con la contrazione della popolazione e la perdita di imprese e servizi.
 

Contrastare l'abbandono

Migliorando la redditività degli allevamenti e facendoli divenire fattori chiave nel contrastare erosione ed emissione di gas serra, il Goi (dall'efficace appellativo di "Carbonio di montagna") si è rivelato uno strumento per proteggere la montagna dall'abbandono e dal degrado ambientale.

Pur se attuate in un area peculiare, caratterizzata dalle opportunità concesse dalla destinazione del latte a Parmigiano Reggiano, le esperienze maturate rappresentano un'utile indicazione per essere adattate e replicate in altre realtà.
La montagna in genere, e quella dell'appennino in particolare, ringraziano.