Accordo informale tra Parlamento europeo, Consiglio Ue e Commissione europea sulla regolamentazione dei mangimi medicati. Il testo è stato votato in seno alla Commissione per l'Agricoltura con quaranta voti favorevoli e un astenuto. A ottobre l'accordo verrà formalmente approvato in Parlamento e dal Consiglio dei ministri dell'Ue. L'obiettivo è armonizzare il sistema normativo sulla fabbricazione, commercializzazione e l'utilizzo dei mangimi contenenti medicinali per fronteggiare la diffusione della resistenza antimicrobica.
 

Nuova regolamentazione per i mangimi medicati

È stato negoziato un accordo informale tra Europarlamento, Consiglio Ue e Commissione europea per regolamentare la fabbricazione e l'utilizzo dei mangimi medicati (Mm), ovvero un alimento per animali normato in maniera speciale o, piuttosto, un veicolo per la somministrazione di medicinali veterinari.
I deputati, per garantire una lotta efficace contro la resistenza antimicrobica, hanno sottolineato che gli antibiotici non devono in alcun caso essere utilizzati per migliorare le prestazioni degli animali.
 

Vietato l'uso profilattico

Nuove regole vietano l'uso preventivo degli antibiotici, mentre la metafilassi, ossia la somministrazione del prodotto ad un gruppo di animali clinicamente sani, ma presumibilmente infettati, sarà consentita solo quando vi è un elevato rischio di infezione e quando non esiste un'alternativa appropriata.
In ogni caso il Mm deve essere prescritto dal veterinario tramite ricetta e dopo un'adeguata diagnosi.
 

Regolamentazione Ue asimmetrica

L'attuale quadro giuridico per i mangimi medicati risale al 1990 e da allora non conosce aggiornamenti. L'obiettivo del legislatore europeo è quello di eliminare le discordanze tra Stati membri e creare le condizioni necessarie per garantire parità e innovazione nel settore.
L'Unione europea ha predisposto nuove norme che definiscono i criteri per il riconoscimento degli operatori nella produzione di mangimi medicati e i loro obblighi per la fabbricazione.
 

Coldiretti: "Estendere la regolamentazione ai paesi extra Ue"

La Coldiretti è positivamente soddisfatta dell'accordo raggiunto tra le istituzioni europee, in particolare sull'uso preventivo degli antibiotici nei Mm. Ora occorre applicare le regole anche per gli allevamenti da cui si importano le carni nell'Unione europea. L'obiettivo, secondo l'associazione agricola, è armonizzare il sistema normativo così da garantire standard di qualità e sicurezza alimentare migliori, anche grazie a norme di trasparenza che consentano ai consumatori di effettuare acquisiti consapevoli tramite il riconoscimento di apposite etichette sull'origine dei prodotti.
 

Situazione italiana

L'Italia ha ridotto l'uso di antibiotici nei mangimi, ma deve far fronte, secondo la Coldiretti, ad un'importazione del 40% della carne consumata, anche da paesi che non rientrano nell'Unione europea e che non rispettano gli stessi standard. Ad oggi in Italia i mangimi medicati - la cui produzione vale più di 6 miliardi di euro - possono essere prodotti a partire da premiscele medicate autorizzate, a scopo di vendita/preparazione per conto terzi o per esclusivo uso aziendale, previa autorizzazione rilasciata dal ministero della Salute, in stabilimenti autorizzati ai sensi dell'art. 4 del decreto legislativo n.90 del 3 marzo 1993.
 

Prossimi passi

Il regolamento sui mangimi medicati verrà trasmesso al Parlamento europeo e sottoposto a votazione. Successivamente verrà inviato al Consiglio per l'adozione. Una volta approvato sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Ue e le nuove norme si applicheranno tre anni dopo l'entrata in vigore del regolamento.