Eravamo abituati a parlarne a fine anno, quando l'approssimarsi di molte scadenze dettava la necessità di varare il "milleproroghe", il decreto del Consiglio dei ministri con il quale si facevano slittare in avanti appuntamenti che si sapeva non sarebbero stati rispettati.

Questa volta si gioca in anticipo e poco prima della chiusura estiva dei lavori parlamentari ecco arrivare il "milleproroghe" 2018, che con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale avrà immediata applicazione.
 

Il rinvio

E' composto da 12 articoli dove si parla di tutto, dalle intercettazioni telefoniche alla riforma del credito cooperativo.

Fra le pieghe del decreto anche il rinvio (articolo 8) al primo dicembre della ricetta elettronica veterinaria, argomento che AgroNotizie ha già avuto modo di approfondire. Slitta così in avanti la scadenza del primo settembre confermata in precedenza dalla legge 167/2017.

Passa al primo dicembre, come ovvio, anche l'obbligo di prescrizione elettronica per i mangimi medicati.
 

Criticità da risolvere

A suggerire un rinvio delle scadenze alcune criticità per completare l'iter di iscrizione dei medici veterinari al sistema informativo di farmacovigilanza del ministero della Salute, passaggio necessario per l'emissione della ricetta elettronica.

Qui confluiscono peraltro tutti i dati relativi a ogni operatore della "filiera" del farmaco, che oltre ai veterinari (liberi professionisti o dipendenti della amministrazione sanitaria) annovera farmacisti, operatori del settore mangimistico, allevatori.

Ognuna di queste figure deve essere presente nelle rispettive banche dati professionali, con le quali il sistema di farmacovigilanza effettua controlli incrociati per verificare la correttezza dei dati.
Una procedura che garantisce la completa tracciabilità di ogni farmaco utilizzato negli allevamenti.

Se i dati non corrispondono (ad esempio indirizzi non aggiornati), non può essere generato l'account e il relativo codice di ingresso con il quale effettuare la prescrizione medica.

La Federazione degli ordini dei veterinari (Fnovi) ha dato ai propri iscritti una serie di indicazioni per superare questi ostacoli.
 

Non perdere tempo

Buona parte del lavoro è già stato fatto e molti sono gli operatori che hanno completato le procedure.
Ora ci sono 90 giorni di tempo in più per sistemare le ultime criticità ed è bene non perdere tempo.

Un impegno che coinvolge non solo i veterinari, ma anche gli allevatori che per ottenere i farmaci necessari dovranno a loro volta essere in possesso delle "credenziali" previste dal sistema informativo veterinario.

E' opportuno non sperare in un ulteriore rinvio.