C'era stata una seria frattura tra il settore sementiero e il settore apistico dopo l'avvento dei neonicotinoidi utilizzati per la concia delle sementi. Molte associazioni apistiche avevano denunciato gli avvelenamenti provocati soprattutto con l'utilizzo delle seminatrici pneumatiche che portavano alla formazione di polveri di insetticidi letali per le api.

Denunce che hanno portato a movimenti di protesta anche nell'opinione pubblica e alla messa al bando, anche in latri Stati europei, dell'uso dei neonicotinoidi per il trattamento dei semi.

Ora è stato siglato a Cesena il protocollo d'intesa per l'applicazione delle buone pratiche agricole e la salvaguardia del patrimonio apistico, sottoscritto da Assosementi, assieme al Consorzio delle organizzazioni di agricoltori moltiplicatori di sementi (Coasm), dalle Associazioni degli apicoltori dell'Emilia Romagna (Ara) e dall'Unione nazionale imprese di meccanizzazione (Unima).

Il documento è stato firmato dai rappresentanti delle varie associazioni sopra citate dinanzi all'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, al palazzo della cooperazione agricola cesenate.

Lo scopo del documento è quello di cercare di condividere una strategia comune per la tutela dell'attività apistica e sementiera, due settori che di per sé sono naturalmente legati da una profonda sinergia dovuta all'attività pronuba delle api.

"Il protocollo di intesa tra apicoltori, moltiplicatori, sementieri e contoterzisti è il risultato di un processo partecipativo tra le organizzazioni produttive, sotto l'egida del servizio fitosanitario della Regione Emilia Romagna" ha dichiarato Giuseppe Carli di Assosementi.

"L'obiettivo è quello di salvaguardare il patrimonio dei pronubi e la biodiversità vantata dal nostro paese. Una delle prime iniziative sarà di istituire un tavolo di lavoro al fine di condividere le problematiche dei settori e individuare le migliori soluzioni per la corretta difesa delle coltivazioni sementiere, garantendo nel contempo la salute delle api e quindi dell'ambiente" ha proseguito Carli.

"L'accordo siglato oggi - ha proseguito Carli - traccia un percorso virtuoso di condivisione delle problematiche sementiere e dell'apicoltura nell'ottica di salvaguardare entrambi i settori. L'attività di produzione delle sementi, su cui il nostro paese vanta un primato, non può prescindere dalle api che svolgono un ruolo fondamentale per la tutela della biodiversità e forniscono un'imprescindibile supporto alle produzioni sementiere attraverso l'impollinazione".

Una recente relazione della Commissione europea vede l'Italia tra i sei maggiori produttori di miele in Europa, avendo superato le 23mila tonnellate nel 2015.

Anche Assosementi ha riconosciuto l'attività apistica nazionale come un patrimonio importante del nostro paese che occorre tutelare, sottolineando che il protocollo va nella direzione della sua salvaguardia. E auspicando di poter estendere in futuro l'iniziativa a livello nazionale, ampliando la collaborazione e il dialogo tra tutti i soggetti coinvolti.

"Ringraziamo la Regione Emilia Romagna e il servizio fitosanitario per il supporto che hanno saputo garantirci e che testimonia l'attenzione della regione su queste tematiche e sul settore agricolo in generale" è stata la conclusione di Carli a questo importante segnale di riavvicinamento tra il settore apistico e il mondo agricolo in generale.