Maggio ha messo a segno un allentamento delle tensioni per l'allevamento suinicolo: sia i prezzi dei capi da macello sia la redditività delle aziende sono cresciuti rispetto al mese precedente. Ma vediamo i numeri. La quotazione media dei suini pesanti alla borsa merci di Modena è stata pari a 1,261 euro/kg, in aumento del 3,1% rispetto allo scorso aprile. Un momento relativamente favorevole, peraltro confermato dal confronto tendenziale (cioè con maggio 2015) che offre un modestissimo, ma positivo,+0,2%.
Anche la redditività della suinicoltura, calcolata con l'indice Crefis, il Centro ricerche economiche dell'Università cattolica di Piacenza, aumenta a maggio dell'1,1% su base congiunturale (rispetto cioè ad aprile); un risultato non disprezzabile se si tiene conto che, nello stesso periodo, le quotazioni della principali materie prime alimentari per l'allevamento sono aumentate. Tuttavia, allargando lo sguardo, la situazione rimane pesante, come segnala il raffronto della redditività con lo stesso mese del 2015: lo scostamento resta negativo e pari a -1%.
Molto negativo, sempre a maggio, l'andamento dei suinetti da allevamento, con variazione alla Cun pari a -9,9% rispetto ad aprile e a -1,1% rispetto all'anno scorso.

Macelli con il segno più
Aumenta a maggio anche la redditività della fase di macellazione di suini, sia rispetto al mese precedente (+0,7%) che rispetto al 2015 (+1,0%), mostrando valori storicamente elevati.
Il mercato dei tagli, in particolare, ha realizzato andamenti piuttosto positivi. A cominciare dai prezzi delle cosce fresche pesanti per crudo Dop che alla Cun sono arrivati a 4,415 euro/Kg per un +0,6% rispetto ad aprile, e con la variazione tendenziale a doppia cifra: +10,7%.
In crescita anche le quotazioni delle cosce fresche pesanti destinate a produzioni non tipiche, che alla Cun hanno raggiunto i 3,493 euro/kg (+1,8% rispetto ad aprile e +13,4% rispetto a maggio 2015).
Sempre a maggio sale inoltre il mercato dei lombi taglio Modena, con una variazione dei prezzi pari a +9% rispetto ad aprile; si tratta di quotazioni comunque basse: infatti la variazione tendenziale è pari a -8%.

Migliorano i prosciutti
A completare il quadro di filiera c'è il dato della redditività della stagionatura dei prosciutti pesanti Parma Dop che, a maggio, cresce dello 0,5% rispetto ad aprile, ma soprattutto del 15,8% nei confronti di maggio 2015. Tra i fattori che hanno giocato a favore degli stagionatori c'è il mercato dei prosciutti stagionati: a maggio il prezzo del Parma Dop ha raggiunto 8,925 euro/kg che, rispetto ad aprile, si traduce in un +0,3% e che nei confronti di maggio 2015 sale del 19,4%.
Scende invece, seppur lievemente (-0,3%), l'indice Crefis di redditività dei prosciutti pesanti generici (non tipici) rispetto ad aprile, ma il dato che emerge è il calo tendenziale che segna -9,9%. A maggio la redditività del Prosciutto di Parma Dop è stata quindi del 28% più elevata di quella dei prosciutti pesanti non tipici.