Il prezzo del latte sul mercato libero continua a scendere e il prezzo dei formaggi è del 15-20% sotto i massimi di quattro anni fa. Succede in Italia, ma nel resto dell'Europa il quadro è analogo. Colpa della spinta produttiva che ha fatto seguito al dopo quote. Così la Commissione europea ha deciso di rispolverare l'arma degli aiuti all'ammasso privato dei formaggi. Lo aveva già fatto nel 2014 per arginare gli effetti dell'embargo russo e lo ha ripetuto a fine 2015 per aiutare una ripresa del mercato. Ma era solo una prima tranche, che aveva assorbito poco meno di 32mila tonnellate di prodotto, rispetto alle 100mila preventivate. Ora, preso atto dell'approfondirsi della crisi, la Commissione europea ha deciso di dare il via alla seconda parte dell'intervento, destinata ad accogliere nei magazzini e sino a fine settembre le rimanenti 68mila tonnellate di formaggi.

La soddisfazione del ministro
Questa volta l'Italia ha ottenuto che le sia riservata quasi la metà di questo secondo round di aiuti per un totale di 27mila tonnellate che si aggiungono alle 12mila già utilizzate nella prima fase. E' stata così accolta la proposta del ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, che aveva chiesto che all'Italia venisse riservato un più ampio ricorso all'ammasso. Soddisfazione per lo stesso Martina che nel commentare la decisione delle autorità comunitarie ha ricordato che si tratta di uno strumento importante per aiutare gli allevatori e per rispondere alle esigenze di liquidità delle imprese. “Continuiamo a lavorare per tutelare il reddito degli allevatori - ha affermato il ministro - e contrastare il calo dei prezzi anche in vista del Consiglio europeo di marzo durante il quale vogliamo portare ulteriori proposte di interventi di natura strutturale per rendere più competitivo questo comparto strategico.

Il commento di De Castro
L'aumento degli aiuti all'Italia per l'ammasso privato dei formaggi è stato salutato con toni positivi da Paolo De Castro, coordinatore per il gruppo dei Socialisti e Democratici della commissione Agricoltura del Parlamento europeo. “L'Italia – ha commentato De Castro – diventa dunque prima beneficiaria in Ue per le quantità assegnate. Un riconoscimento importante anche frutto dell'efficiente gestione sino ad ora realizzata dalle imprese del nostro Paese”.

Gli appuntamenti
Ora non resta che augurarsi che il mercato accolga questi interventi con un recupero delle quotazioni che interrompa questa lunga stagione di crisi del settore lattiero caseario. Sono molte le aziende agricole che stanno producendo in perdita e che non potrebbero sopportare a lungo il prolungarsi della crisi. Il quadro è grave, tanto che l'Amd, l'associazione della distribuzione moderna, ha promosso un incontro in Senato per mettere a confronto istituzioni e operatori sulle vie da intraprendere per superare questa congiuntura negativa. L'incontro si svolgerà martedì 23 febbraio e di lì a pochi giorni, il 25 febbraio, si terrà un altro importante appuntamento. Per questa data è in programma la Conferenza delle regioni, alla quale l'assessore Lombardo all'Agricoltura, Gianni Fava, ha invitato il ministro Martina. Sul tavolo ci sarà non solo la difficile questione del prezzo del latte, ma anche la mai risolta vicenda delle multe latte. Come ricordato da AgroNotizie, ci sono in ballo 30 milioni di euro ai quali si aggiungono altri 70 milioni da destinare al fondo nazionale per il latte. Tutti soldi che dovrebbero uscire dalle tasche degli allevatori. Che di soldi ne hanno ben pochi. Vedremo se la richiesta di rimandare a migliore stagione il contributo per il Fondo latte troverà accoglienza.