Il Parlamento europeo ha approvato il divieto di clonazione animale all'interno degli allevamenti europei e per i capi provenienti da Pesi terzi. Pollice verso anche agli alimenti derivati come latte e carne. All'inizio si doveva trattare di una direttiva - da recepire obbligatoriamente ma come ogni Paese membro ritiene opportuno - poi è diventato un regolamento - da applicare alla lettera in ogni Paese Ue. Adesso si devono pronunciare Commissione europea e Consiglio.

"Noi siamo a favore della ricerca, ma non vogliamo che i cittadini vengano usati come cavie" ha attaccato Giulia Moi (M5S), co-relatrice del testo, che ha sottolineato come così dia voce "all'80% degli europei" secondo un sondaggio Eurobarometro. La stessa Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) "non ha dati sufficienti per certificare la sicurezza al 100% degli animali clonati che diventano cibo e dei loro discendenti" ha spiegato Moi. 

Diversa la posizione della Commissione europea, decisa a limitare il bando ai soli animali clonati di cinque specie (bovina, suina, ovina, caprina ed equina), più all'import di animali clonati vivi dai Paesi terzi.

Clonazione poco interessante per gli allevatori europei
Secondo la Copa-Cogeca, c'è poco interesse nella clonazione da parte degli allevatori europei per una serie di motivi: mancati progressi da una generazione all'altra, alti costi, poca efficienza, scarsissima accettazione dei prodotti ricavati da animali clonati sul mercato europeo.