L’etichettatura della carne da sola non basta. I consumatori chiedono maggiori informazioni oltre all’origine, che è pur sempre ritenuta necessaria. Anche le informazioni nutrizionali, le modalità per valorizzare il prodotto e per il consumo. Accanto a provenienza e garanzie igienico-sanitarie, dunque, i responsabili degli acquisti ritengono fondamentale conoscere le razze, i tipi di animali, i relativi livelli qualitativi. Calorie, ma anche modi e tempi di cottura, alimentazione degli animali. Persino nuove modalità di packaging, più funzionali anche a una rapida consultazione delle informazioni. Etichette semplici da leggere, immediate, ma allo stesso tempo complete, per "rendere più credibile l’etichetta stessa".

Alla vigilia delle nuove regole sull’etichettatura alimentare dell’Unione europea, che entreranno in vigore domani, questi sono i primi risultati emersi da un focus group online realizzato da SGMarketing, nell’ambito di un’analisi multi-prospettica sul mercato delle carni, commissionata da Eurocarne di Verona, rassegna internazionale dedicata alla carne, in programma dal 10 al 13 maggio 2015 (26ª edizione).

Adottata nel 2011 dal Parlamento europeo e dal Consiglio, la normativa sull’etichettatura mira ad assicurare maggiori informazioni sul cibo. Fra le novità, più trasparenza nei confronti della presenza di allergeni, una più immediata leggibilità dell’etichetta, l’informazione specifiche sull’origine vegetale di oli e grassi, l’indicazione di origine obbligatoria per le carni fresche di suini, ovini, caprini e pollame (per il bovino il sistema è già in vigore dai tempi della Bse).