Pronti nuovamente a protestare i pastori del Lazio. E’ stata indetta, infatti, per lunedì prossimo 14 novembre 2011, dalle ore 11 alle ore 18, una giornata di protesta per il mancato accordo sul prezzo del latte ovino

Coldiretti, Cia e Confagricoltura Lazio, insieme, saranno di fronte lo stabilimento Brunelli di Aprilia, per reclamare attenzione affinché, un settore così importante per l’economia regionale, non venga ulteriormente penalizzato. 

"Nonostante gli sforzi responsabili, sia delle organizzazione professionali, che della Regione Lazio, per determinare un nuovo prezzo regionale della latte ovino nel Lazio – denunciano Coldiretti, Cia e Confagricoltura – i punti della nostra vertenza continuano a non essere considerati dagli industriali che insistono nel rifiutare le legittime proposte dei pastori". 

"Il prezzo minimo al litro comprensivo d’Iva – spiega Aldo Mattia, direttore Coldiretti Lazio, delegato dalle organizzazioni agricole regionali a prendere parte al tavolo regionale della trattativa con gli industriali – deve essere pari a 0.95 centesimi di euro al litro (compreso Iva). Chiediamo azioni immediate per la promozione del prodotto trasformato, per l’avvio di un sistema di pagamento a qualità del latte e la variante del prezzo praticato nel mercato sardo con una maggiorazione del 25% agli attuali 75 centesimi di euro a litro".

Dopo le azioni già intraprese nei mesi scorsi, grazie al Piano di Sviluppo Rurale, (pacchetto giovani;interventi per la trasformazione e commercializzazione; benessere animale ed indennità compensative), occorre ora puntare al sostegno della fase di produzione mediante l’assistenza tecnica e il miglioramento genetico senza trascurare azioni di promozione e comunicazione. 

“Nel 2012 si dovrà guardare – argomenta il presidente regionale di Coldiretti Lazio, Massimo Garganoal piano ovicaprino nazionale continuando l’assistenza tecnica e il programma qualità, e avviando l’identificazione elettronica degli ovini. Ora, però – aggiunge Gargano – la prima risposta per il settore che è in agonia, è il prezzo. Proprio per questo abbiamo deciso di organizzare questo sit-in di protesta con il quale apriamo una mobilitazione che si chiuderà solo dopo risposte chiare e definitive”. 

Attualmente i pastori laziali, purtroppo, sono costretti a consegnare il proprio prodotto ad una cifra che oscilla tra i 0,65 e i 0,70 centesimi a litro con la quale non si coprono affatto le spese di produzione. Si tratta di importi che penalizzano una categoria particolarmente vessata che ormai rischia di chiudere le proprie aziende.