Si chiama “Alimentinsalute” ed è un’iniziativa realizzata dalla Regione Veneto per offrire al consumatore un’informazione chiara e trasparente sui cibi che porta in tavola. Ma c’è di più. Per i prodotti alimentari che rientrano nel paniere di “Alimentinsalute” ai normali controlli di filiera si aggiungono le verifiche della Regione. A questo fine è stato messo a punto un sistema integrato di controlli ed è stata istituita un’unità regionale per la sicurezza alimentare cui è affidato il compito di monitorare le diverse filiere produttive che fanno parte del progetto.

 

Arrivano i conigli

E’ di questi giorni l’ingresso in “Alimentinsalute” delle carni di coniglio, che vedono nel Veneto una forte concentrazione di allevamenti cunicoli a carattere professionale, dai quali esce il 40% di tutta la produzione italiana. Per Igino Andrighetto, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, la carne di coniglio riassume in sé un forte legame con il territorio, con la tradizione veneta e con uno stile alimentare sano ed equilibrato. Le carni di coniglio che ricevono l’attestazione di sistema “Alimentinsalute”, già presente nelle catene distributive e riconoscibile dal bollino blu che accompagna le confezioni, hanno però una “marcia” in più rispetto alle pur ottime carni di coniglio “normali”. Grazie al lavoro svolto dall’associazione Coniglio Veneto e da Cargill Animal Nutrition è stata messa a punto una dieta degli animali, basata esclusivamente su prodotti vegetali naturali, capace di aumentare in misura significativa il contenuto in Omega 3 delle carni di coniglio.

 

Omega 3 e salute

I vantaggi sotto il profilo nutritivo e salutistico sono molti. Da tempo le ricerche hanno dimostrato che gli acidi grassi a lunga catena Omega 3 svolgono funzioni fisiologiche importanti, favorendo l'aumento delle difese immunitarie, riducendo il colesterolo e diminuendo il rischio cardiovascolare. Ma l’elenco delle azioni benefiche degli Omega 3 proseguono con la terapia degli eczemi, il miglioramento delle capacità cerebrali, la riduzione delle turbe depressive e via elencando. Non a caso i medici sono tutti concordi nel  raccomandare un’alimentazione ricca in Omega 3, acidi grassi che sino a ieri si trovavano in misura maggiore solo nei pesci. E che oggi si trovano anche nei conigli che escono dal processo di filiera messo a punto per “Alimentinsalute”. Le analisi di laboratorio hanno dimostrato che in questi conigli l’aumento in Omega 3 è nell’ordine del 300%. Come ha ricordato Stefano Bison, presidente dell’Associazione Coniglio Veneto, con il coniglio agli Omega 3 gli allevatori si sono impegnati per dare qualcosa in più ai consumatori oltre ad una carne già di per sé nutriente e gustosa oltre che, ovviamente, salubre e sicura.

 

I protagonisti

Al momento la filiera vede come protagonisti tre allevamenti professionali, due macelli e il mangimificio Cargill di Spessa. Le carni così ottenute sono commercializzate esclusivamente attraverso le strutture distributive che aderiscono al progetto “Alimentinsalute”. Una filiera che risponde dunque ai criteri di trasparenza e tracciabilità che ispirano questo progetto, che gli allevatori si augurano possa essere una molla per aumentare il consumo delle carni di coniglio. Un aumento dei consumi, oggi intorno ai 4 kg pro-capite, aiuterebbe a sostenere i prezzi di mercato all’origine, altrimenti altalenante e spesso preda di profonde crisi. Anche in questi giorni gli allevatori guardano con preoccupazione l’andamento delle principali piazze di contrattazione, Verona e Forlì, dove il prezzo è sceso sotto quota due euro. Vedremo se gli Omega 3 fanno bene, oltre alla salute, anche al mercato.