"Siamo consapevoli del cambiamento epocale che sta vivendo l'agricoltura, tra cambiamenti climatici, rincaro materie prime, aumento bollette energetiche e volontà di un'impegnativa ma fondamentale riforma verde. La sostenibilità non dev'essere soltanto ambientale ma anche economica e dev'essere legata alla ricerca: l'innovazione è l'unica strada percorribile in risposta a questa situazione". È così che Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, ha aperto il workshop "Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea) per il miglioramento genetico delle piante agrarie" tenutosi lunedì 27 giugno 2022 a Cuneo presso lo spazio Incontri della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (Crc).


Il workshop

L'evento, al quale hanno partecipato in presenza e online numerosi tecnici, operatori del settore e studenti, fa parte delle attività del progetto Prospect - "Nuove tecniche di miglioramento genetico per la produzione di genotipi resistenti a patogeni in specie di interesse commerciale per il settore orticolo piemontese" sostenuto dalla Fondazione Crc all'interno del Bando Agroalimentare 4.0. 

È stato organizzato da Confagricoltura Cuneo, dall'Unità di Genetica Vegetale del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (Disafa) dell'Università degli Studio di Torino (Unito) e dalla Fondazione Agrion con l'obiettivo di fare il punto sulle ultime novità della ricerca nel settore del miglioramento genetico avanzato delle piante. 


Gli interventi

Dopo i saluti istituzionali da parte del vicepresidente Enrico Collidà e del consigliere Michelangelo Pellegrino della Fondazione Crc, ha preso la parola il coordinatore tecnico scientifico Lorenzo Berra, della Fondazione Agrion, per raccontare la sinergia tra Agrion e Confagricoltura nel raccogliere le esigenze della filiera per poi avviare i modelli di sperimentazione.

Il presidente Enrico Allasia poi ha aperto i lavori moderati da Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte, ribadendo l'importanza e l'attualità del tema del miglioramento genetico delle piante. 

 

Il primo intervento è stato quello di Sergio Lanteri, professore ordinario di Genetica Agraria dell'Università degli Studi di Torino. Partendo dall'evoluzione della produzione del mais e dai progressi ottenuti dalle conoscenze della genetica ha illustrato le potenzialità del gene editing come tecnica innovativa per il miglioramento genetico delle piante agrarie, come per esempio l'introduzione delle piante cisgeniche e come queste abbiano accelerato i tempi sul miglioramento delle piante arboree, generalmente molto lunghi. Il caso riportato è stato quello dei cloni della mela Gala.

 

La parola è andata poi a Deborah Piovan, presidente della Federazione Nazionale Proteoleaginose di Confagricoltura: "Il 40% dei raccolti mondiali va perso a causa di avversità come insetti e malattie: una percentuale altissima che non possiamo permetterci. È spreco di terreno e di fattori produttivi come acqua, fertilizzanti e forza lavoro: ben vengano quindi degli strumenti in aiuto a questa situazione". Nel suo intervento ha sottolineato le opportunità che le Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea) possono rappresentare per l'agricoltura e i dettagli degli aspetti normativi in Italia.

 

Ad entrare nei dettagli del progetto Prospect, Pathogen Resistance Introduction in Commercially Important Horticultural Species in Piedmont, è stato il responsabile del progetto stesso, Alberto Acquadro. Lo scopo principale della ricerca è quello di aumentare la tolleranza all'infezione da parte di agenti patogeni fungini nelle specie orticole di interesse commerciale per il Piemonte: patata, pomodoro e peperone
Le attività di ricerca sono state svolte con l'obiettivo di sviluppare genotipi resistenti e tolleranti di patata e pomodoro alla peronospora e di peperone all'oidio, riducendo in questo modo l'uso di sostanze chimiche. 

 

È poi intervenuto Andrea Moglia, professore di Genetica Agraria presso Disafa - Unito, che ha approfondito nel dettaglio l'attività di gene editing sul pomodoro finalizzata all'ottenimento di piante tolleranti alla peronospora tramite lo "spegnimento" del gene responsabile della suscettibilità
Simone Monge del Servizio Tecnico di Confagricoltura Cuneo ha presentato successivamente il confronto tecnico tra le parcelle di piante di pomodoro San Marzano trattate con quelle non trattate. Le prove in campo sono state allestite presso quattro aziende dislocate nel comune di Cuneo in areali completamente diversi, ovvero Saluzzo, Caraglio, Cavallermaggiore e Peveragno. 

 

Il workshop si è concluso con Cristiano Carli, referente del Centro Sperimentale Ortaggi, Fragola e Piccoli frutti della Fondazione Agrion, che ha spiegato: "Il nostro ruolo è anche quello di fare da collettore tra i produttori e la ricerca". Nel suo intervento ha spaziato sulle nuove emergenze fitosanitarie locali, il miglioramento genetico, la minore disponibilità di sostanze attive da utilizzare, il superamento delle resistenze indotte nelle piante da parte delle malattie con un controllo sempre più problematico di quest'ultime e la coltivazione più difficoltosa a causa dei cambiamenti climatici.