Dopo anni di studi e rigorose sperimentazioni, la Società cooperativa agricola trentina Sant'Orsola è riuscita a produrre il lampone residuo zero, una novità assoluta per l'Italia. Gustoso frutto dal colore rosso intenso e colmo di sapore decisamente avvolgente, riconferma l'elevato standard di qualità tipico e tradizionale dell'azienda produttrice.


S'affianca al mirtillo pure a residuo zero prodotto nel 2020 dalla medesima cooperativa inizialmente dai suoi soci attivi nelle zone collinari in Sicilia e nelle Marche, ma da quest'anno pure in Trentino ed in Calabria. Anche il mirtillo residuo zero fu novità assoluta per l'Italia e venne messo in commercio nel 2021 non appena superata la fase acuta della crisi pandemica.


Il lampone residuo zero Sant'Orsola è totalmente italiano, ottenuto da varietà di proprietà della cooperativa stessa tra le molte brevettate e nella disponibilità dei soci. Dallo scorso giovedì 5 maggio 2022 è certificato Csqa, dunque alla raccolta è indenne da prodotti fitosanitari, nel pieno rispetto di quanto previsto dal disciplinare dell'Ente preposto ai controlli. Il residuo zero è frutto di un sistema di gestione aziendale virtuoso lungo l'intera filiera e basato su rigorose pratiche agricole sostenibili, le uniche in grado di produrre un simile risultato.


Sugli scaffali della grande distribuzione e nei migliori negozi di ortofrutta sarà in vendita dalla prossima settimana, disponibile nel tradizionale cestino coperchiato in materiale riciclato e riciclabile, nelle confezioni da 125 grammi.

 

Dopo il mirtillo e il lampone, Sant'Orsola continuerà a proporre novità esclusive al mercato e ai consumatori già a partire dal futuro prossimo, intercettandone i bisogni e i desideri di naturalità per rispondere alla domanda di sempre maggiore qualità e salubrità degli alimenti.


La Cooperativa da 40 anni produce in Trentino e in alcune regioni italiane le migliori qualità di piccoli frutti, fragole e ciliegie. Il suo lampone residuo zero viene coltivato dalle mani sapienti dei suoi soci in alcuni territori particolarmente vocati, dove i metodi di produzione sono totalmente rispettosi della natura e seguono rigidi e controllati protocolli di lotta integrata. I soci sanno che difendere la natura garantisce al massimo la qualità.


Concetto sviluppato dal direttore generale della Società Cooperativa Sant'Orsola Matteo Bortolini alla presentazione del nuovo lampone residuo zero. "Questo lampone è frutto della naturale evoluzione della nostra visione complessiva. Noi siamo orientati da tempo a garantire la sostenibilità totale della produzione delle nostre aziende agricole in rapporto stretto con le esigenze di naturalità e salubrità espresse dal consumatore. I nostri piccoli frutti a residuo zero non sono comunque l'unico obiettivo della Società Cooperativa, ma una nostra naturale evoluzione che si sviluppa in molteplici direzioni. I piccoli frutti a residuo zero rappresentano un successo indiscutibile vista l'ottima accoglienza riservata l'anno scorso dai consumatori e dal mercato al nostro primo mirtillo residuo zero. Diciamo che rappresentano il nostro contributo tangibile e saporito alla preservazione della natura, risultato del nostro progetto basato su sostenibilità e sicurezza alimentare".

 

La cooperativa Sant'Orsola produce e diffonde conoscenza

Sant'Orsola produce non solo piccoli frutti, fragole e ciliegie, ma diffonde conoscenza, la condivide con i soci produttori e la mette a disposizione dei cittadini garantendo frutti salubri. Il lampone residuo zero infatti è il risultato di 15 anni di ricerche effettuate nel campo sperimentale aziendale attivo sull'altopiano trentino della Vigolana, i cui risultati sono trasferiti ai soci produttori che li praticano nei campi di loro proprietà.


Produrre il lampone residuo zero ha richiesto la somma di molte competenze acquisite dall'intero staff di ricercatori e sperimentatori della cooperativa agricola. La pianta del lampone è infatti molto delicata per sua natura. Ottenere il residuo zero ha dunque obbligato a utilizzare tutte le tecniche agronomiche accumulate in lunghi anni di lavoro usando metodi di lotta naturale per ottenere un lampone resistente e molto buono al gusto.