A livello italiano, gli ultimi aggiornamenti, confermano una situazione produttiva altamente deficitaria. Con circa 213mila tonnellate, l'offerta prevista per quest'anno si attesta sul minimo storico, registrando un -65% rispetto all'anno precedente, già segnato da produzioni al di sotto della norma.

Questo è quanto emerso dall'incontro del Comitato di coordinamento dell'Oi Pera, riunitosi nei primi giorni di agosto e che tra i vari punti all'ordine del giorno ha prestato particolare attenzione alla situazione produttiva delle pere, anche alla luce dei dati europei diffusi in occasione del convegno Prognosfruit 2021.

"I dati nella sostanza non differiscono dalle prime stime di giugno" ha affermato Gianni Amidei, presidente dell’Oi Pera. "Le gelate hanno quest'anno creato danni ingentissimi, sia in termini quantitativi, ma anche qualitativi, resi ancora più pesanti dalla presenza di maculatura e soprattutto di cimice asiatica".
Anche nell'Unione europea, con un potenziale che si aggira su 2,3 milioni di tonnellate, i dati diffusi confermano il minimo storico, con poco più di 1.600.000 tonnellate, -28% sul 2020. Al deficit produttivo dell'Italia si aggiunge infatti il calo previsto in Belgio, 295mila tonnellate, -25% sull'anno precedente e in Olanda, 325mila tonnellate, -19% sul 2020. Penalizzate risultano anche le produzioni della Francia, che non raggiungono le 60mila tonnellate, quasi il -60% sul 2020.

A fronte di questi numeri è necessario poter valorizzare al massimo le poche pere disponibili se si vuole dare un aiuto concreto agli agricoltori, come suggerisce l'Oi Pera.

"Per valorizzare le pere nel migliore dei modi è necessario poter dare al consumatore un prodotto dalle ottime qualità gustative" ha proseguito Amidei. "La qualità deve sempre essere ciò che guida la produzione e la commercializzazione, ma quest'anno più che mai è necessario perseguirla in tutti i modi se vogliamo cercare di sostenere questo settore a fianco del consumatore. Quest'anno, per l'andamento climatico, la maturazione è ritardata rispetto alle epoche normali; in questi giorni si sta iniziando a raccogliere la William, la prima varietà importante in termini quantitativi e per poterla immettere sul mercato con un giusto grado Brix che appaghi e gratifichi il consumatore sarebbe necessario immetterla sul mercato dopo il 10 settembre, associando il giusto grado zuccherino alla giusta consistenza al consumo".


Maculatura bruna e cimice asiatica: la ricerca

L'incontro è stato anche l'occasione per fare il punto sulle diverse attività progettuali che l'Oi Pera sta portando avanti per trovare una soluzione al problema della maculatura bruna e della cimice asiatica. Le attività stanno proseguendo e anche se i risultati sono parziali e non ancora significativi, qualche conferma arriva sull'individuazione delle migliori pratiche agronomiche.

"Ci stiamo impegnando molto, insieme al nostro gruppo tecnico di esperti - ha concluso Gianni Amidei - affinché si trovi una soluzione a queste gravissime problematiche, anche attraverso tecniche innovative. La ricerca necessita dei suoi tempi e questi vanno rispettati, se non si vogliono dare indicazioni premature che potrebbero rivelarsi altrettanto nocive. I segnali comunque ci sono".