Nei corileti la raccolta delle nocciole avviene solitamente con macchine aspiratrici o raccattatrici. Si aspetta che il prodotto cada a terra e poi si procede con la raccolta meccanizzata. Questa tecnica è piuttosto economica e se eseguita a regola d'arte permette di avere un prodotto di elevata qualità. Esiste però anche un altro metodo di raccolta delle nocciole, quello con le reti.

Si tratta di una tecnica diffusa soprattutto nell'area di Giffoni e in alcune località della Sicilia, dove gli impianti sono su pendii o terrazzamenti e sono quindi difficilmente gestibili con le macchine raccattatrici. Il metodo prevede di stendere le reti "a mezz'aria", sospese quindi da terra, in modo che intercettino le nocciole che naturalmente si staccano dai rami.

Questa tecnica differisce dalla raccolta di altri prodotti, come le olive, per due motivi. Primo, la rete non è stesa al suolo, ma è sollevata da terra. Secondo, la rete rimane distesa per settimane, aspettando la cascola dei frutti, che non avviene tramite scuotimento.
 


Pro e contro della raccolta delle nocciole con le reti

Ma quali sono i pregi e i difetti dell'impiego delle reti nel corileto? Abbiamo chiesto consiglio a Irma Brizi, direttore della Associazione nazionale Città della nocciola.

"Per prima cosa la nocciola che cade sulla rete subisce una pre essiccazione essendo sollevata da terra", spiega Irma Brizi. "Se la potatura degli alberi è effettuata correttamente questo permette di avere un prodotto più sano alla raccolta e anche a livello qualitativo si ottiene una nocciola con caratteristiche superiori".

Dopo aver steso le reti ci si può quindi recare periodicamente nel corileto per la raccolta. Inclinando le reti è possibile convogliare tutti i frutti verso un'unica zona, per essere poi raccolti con delle ceste oppure aspirati. "In aree dove i corileti sono in pendenza, oppure si sviluppano su terrazzamenti, questa tecnica è essenziale per portare a casa un prodotto di qualità. L'alternativa sarebbe la raccolta manuale da terra, molto dispendiosa dal punto di vista della manodopera".

L'impiego delle reti su terreni in pendio permette anche di evitare che in caso di piogge forti i frutti vengano trascinati via dall'acqua. E consente inoltre di avere una raccolta delle nocciole con meno impurità, in quando restano sollevate da terra. Infine l'assenza di contatto suolo-frutto permette di lasciare il terreno con un inerbimento controllato.

I difetti della raccolta delle nocciole con le reti sono così facilmente riassumibili: costi elevati di gestione. L'uso delle reti infatti comporta l'acquisto delle stesse e la loro manutenzione negli anni e l'impiego di manodopera per stenderle e ripiegarle. Indicativamente occorrono tre persone che lavorano per un giorno per coprire 1 ettaro di corileto.

"In pianura conviene l'impiego delle macchine, ma occorre che la raccolta delle nocciole avvenga tempestivamente. Se si lasciano i frutti al suolo, a contatto con l'umidità della terra, si rischia di raccogliere poi dei frutti non sani e anche il profilo organolettico ne risente", sottolinea Brizi.

In pianura l'impiego delle reti trova applicazione nei casi in cui il terreno sia particolarmente ricco di scheletro, con pietre affioranti che rendono impossibile l'uso delle macchine raccattatrici. Bisogna infine considerare il ruolo della fauna selvatica. Se il corileto è visitato da cinghiali o altri ungulati le reti potrebbero subire danni.