"Specialmente in questo momento di emergenza sanitaria ma anche sociale ed economica, continuare a sostenere la tabacchicoltura italiana e la sussistenza delle famiglie, delle aziende e dei coltivatori che in questa filiera lavorano è un atto dovuto e di responsabilità. Il nostro investimento per il 2020 rappresenta non solo una conferma, ma anche un incremento del nostro impegno in Italia a riprova della sua centralità nelle nostre strategie".

Così Alessandro Bertolini, vicepresidente di British american tobacco (Bat) Italia e direttore Affari legali e relazioni esterne di Bat per il Sud Europa, commenta l'acquisto da parte di Bat di 4.500 tonnellate dei migliori tabacchi lavorati in Italia per l'anno 2020, provenienti da Veneto, Toscana, Umbria e Campania.

Nello specifico l'investimento di British american tobacco per quest'anno, pari a circa 20 milioni di euro, riguarderà il raccolto 2020 e avrà un impatto positivo su tutta la filiera del tabacco.

Oggi l'Italia è il primo paese produttore di tabacco nell'Unione europea, con una quota pari a circa il 30% e volumi complessivi intorno a 50mila tonnellate l'anno, ma deve subire la concorrenza di diverse realtà come India, Brasile, Africa australe, dove i costi di produzione e del lavoro sono più bassi e gli standard di qualità del prodotto, con riferimento alla sua tracciabilità, sono inferiori rispetto a quelli italiani.

"Vogliamo che l'Italia continui a essere il nostro partner privilegiato per l'acquisto di tabacco anche nei prossimi anni. Ma per proseguire un percorso condiviso di sviluppo e di investimento abbiamo bisogno della collaborazione del Governo e delle istituzioni per assicurare la sostenibilità del nostro settore. Una sostenibilità - continua Alessandro Bertolini - che a nostro avviso può basarsi solo su un contesto fiscale fondato su equità, equilibrio e proporzionalità, che rimuova l'asimmetria rappresentata dallo sconto fiscale del 75% di cui beneficiano oggi i prodotti a tabacco riscaldato rispetto a quelli tradizionali".

"Grazie all'investimento di British american tobacco anche quest'anno riusciremo ad assicurare la vendita del nostro tabacco di qualità, garantendo il sostegno economico a migliaia di famiglie produttrici di tabacco che continueranno a dare il proprio contributo a una filiera che ha un forte impatto sul tessuto economico e sociale nazionale e locale", dichiara Vincenzo Argo, presidente di Italtab, l'Organizzazione di produttori di tabacco partner di Bat e tra le principali associazioni italiane del comparto.

"Tuttavia - conclude Argo - riteniamo che serva una strategia pluriennale che garantisca la sostenibilità e la redditività dell'intero settore nel lungo periodo. Per questo invochiamo l'aiuto delle istituzioni locali e del Governo e, in particolare, della ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, a cui chiediamo di adoperarsi per favorire l'intesa tra i produttori e le manifatture multinazionali".

British american tobacco dal 2011 al 2019 ha investito oltre 170 milioni di euro per l'acquisto di tabacco italiano. Solo negli ultimi cinque anni, nel quadro del piano di investimenti 2015-2019 da 1 miliardo di euro nel nostro paese (basato su macchinari industriali, attività di marketing e approvvigionamento di materie prime), Bat ha acquistato tabacchi italiani per un valore complessivo di circa 100 milioni di euro.


Una buona notizia per Confagricoltura

All'annuncio dell'acquisto Confagricoltura ha espresso la sua soddisfazione, ricordando che le garanzie di acquisto sono fondamentali per la sostenibilità di un comparto che occupa in Italia decine di migliaia di operatori impegnati nella produzione e nel mantenere alti standard di qualità e di tracciabilità. L'investimento annunciato fornirà di certo un nuovo impulso alla filiera del tabacco made in Italy, ma il presidente dell'organizzazione nazionale Massimiliano Giansanti ricorda la necessità di "un confronto continuo tra mondo della produzione e quello delle manifatture in sede istituzionale, per programmare le strategie future del settore e garantirne la sostenibilità e la redditività nel lungo periodo".

Segnale positivo anche da parte di Confagricoltura Campania.
"Si tratta di una dichiarazione responsabile e quanto mai tempestiva, da tempo auspicata da Confagricoltura Campania" afferma Fabrizio Marzano, presidente dell’organizzazione regionale. "L'investimento annunciato fornirà di certo un nuovo impulso alla filiera del tabacco campano, che si distingue nell'ambito del sistema agricolo nazionale per il notevole impiego di manodopera da parte dei suoi 1.321 imprenditori".