La Toscana già da alcuni mesi ha pubblicato le linee guida per la certificazione volontaria del materiale vivaistico olivicolo con l'obiettivo di garantire un elevato standard genetico-sanitario del materiale di olivo di categoria 'certificato', un materiale caratterizzato da una qualità superiore rispetto al materiale dotato dei soli requisiti minimi comunitari la cosiddetta categoria Cac.

Il vivaismo olivicolo in Toscana rappresenta un punto di forza di tutta la filiera olivicola regionale che conta di 80 cultivar autoctone e di una produzione di oltre 3 milioni di piante di olivo all'anno, concentrata soprattutto a Pescia in provincia di Pistoia.

Una produzione che vede oltre 60mila piante delle principali cultivar autoctone - Frantoio, Leccino, Moraiolo, Maurino e Pendolino - certificate dal Servizio fitosanitario regionale come Virus-free, ovvero come materiale esente da tutti i virus noti e controllato con metodiche di laboratorio.

Ora con il decreto n.2908 sono state approvate le linee guida per le aziende e i consorzi che aderiscono o richiedono di aderire al sistema di certificazione volontario del materiale di propagazione (gemme, talee, semi) e delle piante di olivo prodotte, in modo da fornire un quadro normativo chiaro.

Le aziende aderenti al sistema devono sottoporsi ai controlli ed alle verifiche ispettive ufficiali effettuate dal Servizio fitosanitario regionale per il rilascio di eventuali autorizzazioni per lo svolgimento dell'attività produttiva e dell'ottenimento della certificazione e dell'autorizzazione alla commercializzazione del materiale prodotto (stampa dei cartellini-certificato/ etichette).

Gli operatori, in base alla normativa vigente a livello europeo e nazionale, possono aderire a due distinti sistemi di certificazione volontaria per la produzione delle piante e dei materiali di moltiplicazione di olivo:
  • la sola 'certificazione europea', introdotta con il decreto 6 dicembre 2016 e che consente di certificare materiale finora classificato in Italia come 'Virus-controllato';
  • la doppia 'certificazione europea + nazionale', definita sia dal decreto 6 dicembre 2016 che dal decreto ministeriale 24 luglio 2003, che consente di certificare materiale finora classificato come 'Virus-esente' che garantisce una maggiore qualificazione rispetto alla certificazione singola.

Oggi aderiscono a questo sistema di certificazione volontario soltanto due soggetti, entrambi di Pescia, rappresentati rispettivamente da un consorzio che raggruppa nove aziende vivaistiche ed operativo da diversi anni e da un singolo vivaista, autorizzato recentemente, tutti con lunga tradizione e grande esperienza nel settore.

Ma anche se la produzione di piante di olivo certificate rappresenta ancora una minima parte del totale di piante di olivo prodotte in Toscana, c'è un crescente interesse per questa tipologia di produzione, e in questa ottica la pubblicazione delle linee guida si pone proprio per stimolare e promuovere queste produzioni anche in altre realtà regionali.

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