Le date da segnare in calendario per il settore della pera sono 28, 29 e 30 novembre 2019. A Ferrara Fiere si terrà infatti FuturPera, l'unico evento fieristico d'Europa dedicato all'intera filiera pericola, che giunge quest'anno alla terza edizione.

"Dopo l'edizione del 2017 abbiamo avviato una grande campagna di ascolto di tutti gli attori della filiera - dichiara Stefano Calderoni, presidente di FuturPera -. La nostra intenzione è quella di realizzare un evento misurabile soprattutto in termini di utilità per il settore, per questo puntiamo a rafforzare l'idea di FuturPera come un vero e proprio forum sulla pericoltura: innovazione, mercati e promozione dell'eccellenza produttiva nazionale saranno le nostre linee guida".

Il salone è stato presentato a Berlino in occasione di Fruit Logistica, nello stand Italy, gestito da Cso Italy, dove sono stati illustrati inoltre i numeri della seconda edizione della manifestazione che ha visto un 30% in più sia in termini di presenze che di aziende, rispetto alla prima edizione, oltre 10mila visitatori e circa 120 espositori qualificati, provenienti dall'Italia, ma anche da altri paesi europei, in particolare Olanda e Germania, oltre ai buyer delle più grandi catene distributive nazionali e internazionali provenienti da Germania, Spagna, Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, Dubai, Bahrein, Sud Africa e Cile.
 
Torna il convegno internazionale World Pear Forum, organizzato in collaborazione con Cso Italy, che nella scorsa edizione ha visto la presenza di oltre 3mila fra agricoltori ed esperti del settore. Al centro del World Pear Forum 2019 vi saranno i grandi temi di interesse della pericoltura, spaziando dagli aspetti tecnici e produttivi a quelli economico-commerciali, fino a toccare i temi legati all'import-export e all'internazionalizzazione.

Capire le esigenze dei consumatori e quali strumenti di comunicazione e promozione sono i più giusti per raggiungerli sono alcuni degli obiettivi dell'edizione 2019 dell'evento dedicato alla filiera pericola. Il consumo di pere, in Italia è in lieve ma costante crescita (dati Cso Italy), dopo il crollo dei primi anni 2000, tuttavia occorre conquistare nuovi consumatori e far crescere l'indice di penetrazione del prodotto nelle famiglie italiane ed europee.

Mauro Grossi, componente Comitato Oi Pera, conferma il ruolo di supporto di FuturPera da tutta la filiera, dalla produzione al consumo: "La pera - dichiara Grossi - non è un prodotto semplice da produrre, conservare, confezionare, comunicare, distribuire e infine consumare. Un momento di confronto complessivo e di scambio di informazioni tecniche ed esperienze è alla base di qualunque progetto serio di rilancio del settore".

Il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni, sottolinea: "Il successo di Futurpera è dovuto, oltre che alla straordinaria qualità del prodotto cui la manifestazione è dedicata, anche alla forte integrazione dell'evento fieristico con il sistema delle imprese appartenenti non solo alla filiera ortofrutticola, ma operanti in tanti altri ambiti tra cui i settori alberghiero, della ristorazione e dei servizi. Un territorio, quello della provincia di Ferrara – prosegue il presidente della Camera di Commercio- che rappresenta, peraltro, la culla della pericoltura nazionale ed europea. A Ferrara, infatti, prima provincia per produzione di pere con oltre 200mila tonnellate, si coltiva oltre il 40% della produzione dell'Emilia-Romagna, equivalente a circa il 30% delle pere nazionali".

L'assessore all'Agricoltura dell'Emilia Romagna Simona Caselli sottolinea"L'affermazione di Futurpera valorizza il sistema produttivo dell'Emilia-Romagna in quanto importante bacino di produzione con circa il 70% delle pere italiane e oltre il 20% di quelle europee. La pera è una coltura che trasmette al consumatore contenuti importanti grazie all'impiego di sistemi produttivi a basso impatto ambientale e al ricorso a tecniche innovative per la trasformazione e l'imballaggio. Tali aspetti devono essere ripresi nelle iniziative di commercializzazione a sostegno dei consumi e per ricercare nuovi mercati. L'efficacia della commercializzazione passa, necessariamente, attraverso il sostegno alle attività delle Organizzazioni dei produttori, Op, e le loro Associazioni, Aop, e dell'Organizzazione interprofessionale, Oi, che rappresentano le chiavi di volta per gestire la produzione per concentrarla sui mercati".

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