"La concia delle sementi è un processo fondamentale per offrire agli agricoltori sementi sicure e più produttive e un valore aggiunto a tutta la filiera. Si tratta di una tecnica all'avanguardia che in maniera mirata e sicura, grazie all'applicazione sul seme di prodotti appositamente valutati e autorizzati, consente di minimizzare l'impatto della chimica sull'ambiente. Senza l'utilizzo di sementi conciate, le perdite di raccolto potrebbero essere significative". Sono le parole di Paolo Marchesini, presidente della sezione Colture industriali di Assosementi in occasione del convegno "Il seme certificato: innovazione chiave per un'agricoltura tracciata, sicura e sostenibile"  organizzato dall'Associazione a Udine.

Più del 36% delle superfici coltivate in Friuli-Venezia Giulia è seminata a mais, ovvero oltre il 25% dell'intera superficie agricola della regione. E' quindi necessario salvaguardare questa coltura con la concia del seme certificato, per tutelare l'agricoltura friulana e avere una produzione tracciata e di qualità.
Alla vigilia delle semine primaverili, l'Associazione che riunisce le aziende sementiere italiane ha inoltre annunciato l'attivazione di una casella di posta elettronica dedicata agli agricoltori per chiarire i dubbi e rispondere a domande sulla concia.

"Da sempre le aziende sementiere italiane agiscono nel pieno rispetto del contesto normativo riguardante l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e con estrema attenzione alla qualità del trattamento e alla sicurezza degli operatori. Per supportare lo sforzo del settore sementiero nel garantire una concia realizzata in modo rigoroso e professionale, dal 2016 Assosementi è il rappresentante nazionale per il progetto Esta, European seed treatment assurance: lo standard, nato su iniziativa dell'Associazione sementiera europea, Esa, ha l'obiettivo di migliorare la qualità e la sicurezza della concia attraverso la certificazione degli impianti di lavorazione delle sementi e copre tutto il processo di trattamento, dalla ricezione del seme fino al suo confezionamento" ha aggiunto Paolo Marchesini.

"Il mais coltivato in Friuli-Venezia Giulia copre quasi il 10% del valore della produzione nazionale. Per difendere questa coltura strategica, alla base delle principali filiere del made in Italy, è fondamentale garantire agli agricoltori una copertura informativa sempre più ampia: abbiamo quindi deciso di attivare una casella di posta elettronica seminasicura@sementi.it che ci consentirà di stabilire una linea diretta con i produttori per rispondere ad eventuali dubbi sulla corretta gestione delle sementi conciate" ha concluso Marchesini.