Potrebbe essere la molla per il rilancio della coltivazione dell'asparago in Italia.
Gli ingredienti ci sono tutti, dall'innovazione tecnologica a quella varietale. E poi l'incontro fra chi produce e chi vende, allargando lo sguardo dall'Italia al resto del mondo.

Il tutto sarà concentrato nei tre giorni dell'Asparagus Days, in programma a Cesena dal 16 al 18 ottobre nel nuovo e moderno centro fieristico, reduce da un profondo e accurato restyling.
"Una tra le più belle nel panorama italiano delle piccole fiere", ha sottolineato il presidente di Cesena Fiere, Renzo Piraccini, nel presentare alla stampa il nuovo evento.

Ma non si tratta di una "fiera" come siamo abituati a vederne. Certo, ci saranno proposte commerciali e nuove tecnologie in esposizione, ma tutto ruoterà attorno agli incontri di approfondimento tecnico e di aggiornamento, con la cornice di prove sul campo e di visite tecniche.


Nuove tecnologie

Il perché di questa "formula" lo ha spiegato Luciano Trentini, profondo conoscitore del settore ortofrutticolo, che insieme a Christian Befve (fra i massimi esperti mondiali dell'asparago) ha collaborato alla realizzazione dell'Asparagus Days.

Tutto il settore dell'ortofrutta è in una fase di profonda evoluzione, grazie a nuove tecnologie che offrono grandi opportunità in ogni segmento, coltivazione, raccolta, conservazione.
L'asparago è fra le produzioni che meglio di altre può approfittare di questa evoluzione, per una crescita favorita fra l'altro dalla discreta remunerazione che il mercato offre.

Ma in Italia il settore è in una fase di stallo, con una superficie investita di soli 9.500 ettari. I big del settore sono altrove, in Cina, che è il maggior produttore mondiale e poi in Perù, Messico e Spagna, paesi dai quali si rifornisce anche l'Italia.


Opportunità di crescita

Che ci sia spazio per una crescita lo ha evidenziato l'assessore all'Agricoltura dell'Emilia Romagna, Simona Caselli.
A livello internazionale il consumo è pronto ad assorbire la produzione di 250 milioni di ettari, ma la superficie destinata all'asparago si ferma a 220 milioni.
Lo hanno ben compreso in Germania, che a dispetto del clima meno favorevole rispetto al nostro, hanno spinto su questa produzione ed oggi con i loro 22mila ettari ad asparago ci superano di molte lunghezze.

Si vuole allora dare impulso alla produzione di asparagi, dove l'Emilia Romagna vanta la presenza dell'asparago Igp di Altedo.
Una coltura interessante, ha ricordato Caselli, per una diversificazione produttiva e che ha buone opportunità di sviluppo anche guardando all'export.
 

 
L'impegno della Regione in questo settore, come più in generale per il comparto ortofrutticolo, è quello di guidare i produttori per cogliere le opportunità offerte dal mercato, purché ci sia efficienza e programmazione produttiva.
L'appuntamento cesenate per l'asparago è una buona occasione per coniugare fra loro questi elementi di crescita.


Approccio internazionale

I risultati dell'appuntamento dedicato all'asparago non si potranno però misurare con i parametri consueti.
Non sarà il numero dei visitatori o quello degli espositori a decretarne o meno il successo.
Sarà invece importante la loro "qualità", per le innovazioni che presenteranno, per le conoscenze tecniche ed economiche che sapranno divulgare, per le opportunità di mercato alle quali schiuderanno le porte.
 

CIrca 80 gli espositori che hanno confermato la loro presenza, per gran parte  provenienti dall'estero.
Numerose poi le delegazioni di visitatori che già si sono registrate all'evento, provenienti da 15 diversi paesi sparsi nel mondo, fra i quali Perù, Cile, Spagna, Canada, per citarne solo alcuni.
 

Tanti convegni e incontri

Ricco il programma dei convegni che si aprono martedì 16 ottobre con il tema "Situazione ed evoluzione mondiale dell'asparago".
Nel pomeriggio dello stesso giorno si parlerà delle "Novità nella coltivazione dell'asparago", prestando attenzione anche agli aspetti finanziari a sostegno di questa coltura.

Il mattino seguente, mercoledì 17, sarà dedicato alle "Strategie commerciali dell'asparago", mentre nel pomeriggio si discuterà dei metodi di produzione convenzionale, biologico e biodinamico e del loro approccio con il mercato.

Il 18 ottobre sarà dedicato alle visite tecniche (è previsto un contributo di 30 euro) presso le aziende di Emilia Romagna e Veneto, fra le principali regioni produttrici di asparagi.
 

Le prove in campo

Gli incontri tecnici saranno affiancati dai campi prova dove saranno all'opera le più moderne tecnologie per la preparazione del terreno, la baulatura, la pacciamatura il trapianto, il diserbo, i trattamenti e la raccolta.
L'ingresso alla fiera, come agli incontri e alle prove tecniche è gratuito, ma occorre registrarsi a questo indirizzo www.asparagusdays.com.