Senza glutine, dalle proprietà nutritive eccellenti e dal sapore ottimo. Ecco il profilo del fonio (Digitaria exilis) il cereale di origine africana che potrebbe conquistare i consumatori occidentali come ha fatto la quinoa. Una pianta erbacea coltivata dal Senagal al Chad per millenni e che oggi sta attirando l'attenzione degli chef stellati e dei consumatori europei più esigenti. Un trend che non accenna ad arrestarsi e che sta attirando anche l'attenzione degli agricoltori italiani.

Il fonio è una pianta erbacea che cresce spontanea nelle savane dell'Africa occidentale in un bacino che idealmente va dalla Guinea alla Nigeria. Le popolazioni locali coltivano questo cereale da millenni tanto da essere entrato nella loro mitologia. I Dogon del Mali credono che il creatore del mondo, Amma, abbia generato l'universo facendo esplodere un chicco di fonio, situato dentro "l'uovo del mondo".

Africa occidentale

Il fonio è un cereale geneticamente molto distante dal frumento il che lo rende privo di glutine. E' una pianta rustica, che si adatta a terreni poveri, preferibilmente sabbiosi, e a scarse precipitazioni (bastano mille millimetri di pioggia). Lo sviluppo è estremamente veloce. Dopo sei-otto settimane dalla semina è già possibile trebbiarlo. E qui arrivano le complicazioni.

Già, perché il seme di fonio è piccolissimo, non più lungo di 1,5 millimetri. Il peso dei mille semi è di mezzo grammo e la tendenza a staccarsi dalla spiga per disperdersi nel terreno è alta. La trebbiatura viene ancora fatta a mano anche se delle macchine, ancorché rudimentali, sono disponibili in quegli areali. La pianta viene tagliata e accatastata per completare l'essiccazione. Poi i semi vengono raccolti per essere lavorati.


E qui arriva il secondo problema. Perché la granella di fonio è ricoperta da una crusca difficile da togliere. Tradizionalmente i semi vengono miscelati a sabbia e pestati in un mortaio. Poi grazie all'uso di acqua e a frequenti travasi si separa il seme dalla pula. Un lavoro lungo e faticoso, fatto per secoli dalle donne. Oggi esistono alcune macchine per la lavorazione e lo sbiancamento, ma sono tutt'altro che performanti.

Un aspetto positivo è che la pianta è piuttosto rustica e dalla crescita veloce. Con semine pari a 50-70 chili ad ettaro si può evitare l'insorgenza di infestanti che vengono soffocate dal rapido sviluppo del fonio che a maturità arriva a 30-80 centimetri di altezza. Mentre le radici arrivano al metro di profondità in cerca di acqua. Esistono diverse varietà di questo cereale i cui chicchi possono essere bianchi o gialli, fino ad arrivare al viola scuro.

Varietà di fonio

La produttività negli ambienti vocati, ma in campi condotti con metodi tradizionali, è piuttosto scarsa. Neppure una tonnellata ad ettaro. Attualmente la produzione globale di fonio è di 600mila tonnellate, consumate quasi esclusivamente nelle zone di produzione. Ma la Digitaria exilis si sta facendo apprezzare anche in Europa e Nord America, dove ha iniziato a diffondersi nei supermercati.

"Abbiamo iniziato a lavorare con il fonio da un paio di anni. E' un cereale nutriente, veloce da cucinare e privo di glutine. E' una pianta interessante, una alternativa in più per chi è celiaco o per chi vuole provare qualcosa di nuovo", spiega ad AgroNotizie Gian Luca Mascellino, cofondatore di Primavera foods, società di Asigliano Vercellese con sede anche a Londra, specializzata nell'export di riso e di miscele per preparare risotti. "L'approvvigionamento, con standard di qualità elevati, non è semplice. Noi abbiamo superato questo ostacolo stringendo delle partnership con dei produttori locali che ci garantiscono le forniture e la qualità".

Il fonio è, come detto, senza glutine, il che lo rende una alternativa per i celiaci. Inoltre, una volta lavorato, il fonio ha un profilo nutrizionale molto simile ad altri cereali, benché sia più povero in proteine. Questo cereale contiene in media l'85% di carboidrati, il 10% di proteine e il 4% di grassi. Profili simili a quelli del riso (78%, 7%, 0,6%) e del frumento (71%, 14%, 2,5%).

Oltre ad avere un ottimo sapore, il fonio è ricco di metionina e cisteina, due amminoacidi essenziali di cui il nostro corpo ha necessità di approvvigionarsene attraverso l'alimentazione perché non è in grado di sintetizzarli in maniera autonoma. E' anche ricco di manganese, zinco e magnesio. Il fonio contiene infine apigenina e luteolina, flavonoidi che interferiscono sulla funzione della tiroide, ma solo se assunti in dosi elevate, come accade nelle aree di produzione del fonio, a volte l'unico alimento delle popolazioni locali.


Il prezzo all'ingrosso del fonio è piuttosto elevato e questo ha attirato l'interesse di alcuni agricoltori italiani che vogliono diversificare le produzioni. Gli areali che potrebbero ospitare questa pianta sono quelli siciliani e devono essere caratterizzati da temperature elevate e carenza di piogge. Il problema, come in ogni nuova coltivazione, è che manca tutto. Non ci sono costitutori che forniscano il seme, pratiche agronomiche codificate, attrezzature per la gestione delle piante in campo e per la lavorazione della granella. Nonché una filiera italiana in cui inserirsi. Ma per chi è intraprendente il fonio offre l'opportunità di mettersi alla prova.

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