Il 4 aprile 2018 è in programma nel salone degli affreschi dell’Ateneo di Bari la giornata divulgativa intitolata "Innovazioni e sostenibilità della coltivazione del pesco". Nel corso dell'incontro saranno illustrati i primi risultati del progetto SusPeach che riportano una riduzione del consumo idrico del 20% e il miglioramento della pezzatura del prodotto.

Negli ultimi anni si assiste sempre più ad un clima impazzito, che causa siccità e caldo anomalo. Il 2017 si è classificato come tra i più caldi degli ultimi 40 anni. L’elevato deficit idrico ambientale e le difficoltà di un opportuno approvvigionamento idrico determinano un limite per produzioni frutticole quanti-qualitativamente soddisfacenti. Alla scarsità idrica si aggiunge, infatti, l’eccessiva intensità luminosa (oltre le esigenze della pianta) che, unita alle alte temperature ed alla ventosità tipica di molte zone produttive, provoca elevati valori di evapotraspirazione. Questi fenomeni si fanno più accentuati negli ambienti caldo-aridi come quelli meridionali.
 
Il progetto SusPeach, vede la collaborazione tra i ricercatori del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, Centro di ricerca agricoltura e ambiente, sede di Bari (Crea-Aa) e del dipartimento di Scienze agroambientali e territoriali dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” (Disaat). L’obiettivo principale è sviluppare un sistema di gestione del frutteto a basso impatto ambientale, considerando il pesco come caso studio.
 
Lo scopo del progetto è aumentare l’efficienza d’uso dell’acqua, preservare la fertilità organica del suolo e migliorare le caratteristiche delle produzioni, valutando l’effetto di diverse gestioni colturali innovative miranti a modificare il pedo-clima (utilizzo di reti antigrandine ombreggianti, pacciamante biodegradabile e Smart Irrigation) sulle performance fisiologiche (scambi gassosi e potenziale idrico), produttive e qualitative del frutteto. Nell’ambito del progetto è prevista, inoltre, la valutazione della produzione lorda vendibile e dei costi di produzione che permetterà di redigere i conti colturali e una scala di convenienza economica delle diverse gestioni. L’integrazione di dati biologici ed economici permetterà di identificare le gestioni colturali economicamente ed ecologicamente più vantaggiose.
 
La modulazione della radiazione incidente e la riduzione dell’evaporazione possono essere pratiche innovative per l’adattamento alle restrizioni ambientali, a patto che si approfondiscano le conoscenze dei meccanismi di funzionalità radicale, fogliare e di accrescimento dei frutti, essendo questi specie o cultivar specifici.
 
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