L'accordo per la gestione della prossima campagna produttiva nel bacino del Nord è stato siglato venerdì sera. Le Organizzazioni dei produttori hanno firmato l'intesa con l'industria di trasformazione rappresentata da Anicav e Confapi Industria, considerando le difficoltà del momento di entrambe le parti.
Il prezzo di riferimento è di 79,75 euro a tonnellata.
 

Premio alla qualità

Per la prima volta, l'accordo quadro contiene un aspetto di novità di grande interesse. Sarà riconosciuto un premio al pomodoro il cui grado brix sarà compreso fra 4,8 e 5,2 ed una maggiore penalizzazione per i brix più bassi. Un aspetto importante, deciso nell'ottica di far aumentare la qualità delle produzioni che già contraddistingue il pomodoro del Nord.
 

Le reazioni all'accordo

"Si tratta di un'intesa positiva – ha dichiarato Bruna Saviotti, coordinatrice del Comitato territoriale del bacino del Nord di Anicav – giunta dopo un'intensa trattativa con la parte agricola, che ha portato a una firma che valorizza ancora di più, rispetto agli anni passati, la qualità del pomodoro". 
 
Soddisfazione anche da parte del presidente della Federazione di prodotto regionale di Confagricoltura Lombardia, Stefano Acerbi, che ha affermato: "Con il riconoscimento del premio al pomodoro si cerca di valorizzare la qualità del prodotto. in Italia dobbiamo seguire questa direzione, altrimenti non riusciremo a coprire i costi di produzione e a vincere la concorrenza; queste misure sono importanti in questo senso e crediamo quindi che sia stato raggiunto un buon accordo".

Voci fuori dal coro quelle che arrivano da Piacenza.
Giovanni Lambertini, presidente della Sezione di prodotto pomodoro da industria di Confagricoltura Piacenza, ha sottolineato: "Aspetto negativo, nella formazione del prezzo di riferimento, è stato quello di non considerare l'aumento, già registrato, dei costi produttivi, che si aggira attorno al 5% a cui, non ultimo, gli agricoltori dovranno aggiungere anche l'incremento dei costi assicurativi che si stanno registrando per la campagna di sottoscrizioni appena avviata".

Il presidente di Coldiretti Piacenza Marco Crotti è intervenuto affermando: "Ci aspettavamo un prezzo migliorativo per due motivi: la sofferenza in cui versano molte aziende che l’anno scorso hanno coltivato pomodoro, ma anche la certezza che a differenza del 2017, quest’anno tutti gli stabilimenti di trasformazione lavoreranno a pieno regime, vedi la riapertura di Ferrara Food".

 

Sguardo al futuro

Sul futuro ha invece commentato il direttore di Confagricoltura Piacenza, Marco Casagrande, che ha affermato "Auspico l'avvio di progetti, insieme alle Op, per cercare di governare meglio i meccanismi di mercato alla base della formazione dei prezzi e migliorare sempre di più la capacità dei produttori di incidere sulla filiera".
 
Parere condiviso anche da Antonio Ferraioli, presidente di Anicav che ha dichiarato "L'auspicio  è che si arrivi in tempi brevi a chiudere l'accordo anche nel bacino Centro Sud. Sarà necessario un allineamento e un'omogeneizzazione tra i due bacini produttivi, pur nel rispetto delle peculiarità che caratterizzano l'area Centro Sud, affinchè si possa lavorare congiuntamente per lo sviluppo del comparto del pomodoro da industria italiano".