Nonostante la siccità e il caldo delle scorse settimane, la campagna del seme di erba medica in Italia si preannuncia buona: le previsioni confermano infatti che a una crescita degli ettari delle superfici si aggiungerà una buona qualità delle produzioni.
Questo farà sì che in diversi casi verranno riconosciute agli agricoltori moltiplicatori le premialità previste a partire da quest’anno dall’accordo quadro che, in alcune circostanze, potranno raggiungere fino a 10% in più rispetto al prezzo concordato all’atto della sottoscrizione del contratto di coltivazione.
È quanto emerso in occasione del secondo incontro annuale del Comitato tecnico economico interprofessionale delle sementi foraggere, tenutosi a Bologna.
 
Nel 2017 l’aumento delle superfici si attesta su un +10% rispetto allo scorso anno per quanto riguarda le domande di certificazione del seme a conferma del trend di crescita che si sta registrando da qualche anno e che fa del nostro Paese uno dei principali produttori. A livello territoriale, la regione leader resta l’Emilia Romagna, dove si preannunciano produzioni di ottima qualità, nonostante le condizioni climatiche che hanno caratterizzato la stagione estiva e che in alcune altre zone, quali ad esempio la Toscana, hanno fortemente inciso sulle rese.
 
"In base ai dati oggi a disposizione, il Comitato ha ritenuto opportuno rinviare la determinazione del prezzo interprofessionale delle sementi di erba medica alla prossima riunione prevista per la seconda metà di settembre, quando saranno disponibili maggiori elementi di valutazione", ha dichiarato Roberto Guarnieri, neo coordinatore del Comitato.
 
All’estero, in particolare in Francia, la stagione di trebbiatura è ancora in corso, ma si attendono risultati dal segno opposto: positivo per le sementi di erba medica; negativo per le sementi di trifoglio pratense, la cui produzione si prevede possa essere inferiore alle aspettative.