Riparte la gestione ordinaria della Stazione consorziale sperimentale di granicoltura della Sicilia. E al tempo stesso la Commissione grani antichi dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana licenzia altre ventidue richieste su dieci varietà siciliane di frumento duro da iscrivere al Registro varietale nazionale.
 
L’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Antonello Cracolici, ha recentemente nominato il consiglio di amministrazione della Stazione consorziale sperimentale di granicoltura della Sicilia: a Giovanni Arnone va la presidenza, e sono stati insediati quali componenti Rosario Marchese Ragona e Franzo Boscarino.
 
Il nuovo Cda è stato presentato al pubblico dall’assessore Cracolici il 30 giugno scorso, a Caltagirone, presso il borgo di Santo Pietro, all’interno della Riserva naturale di Bosco Santo Pietro.
 
La Stazione sperimentale di granicoltura per la Sicilia, istituita con Regio Decreto del 1927, guidata in passato da personalità del mondo scientifico di livello internazionale come Federico PaulsenUgo De Cillis, custodisce il patrimonio genetico dei grani antichi e delle varietà cerealicole dell’Isola e si occupa del mantenimento del germoplasma siciliano di frumento e leguminose, del miglioramento genetico e di ricerca e sviluppo sulle tecniche agronomiche adatte a sistemi agricoli eco-compatibili in climi caldiaridi.
 
Nei mesi scorsi l’assessore regionale all’Agricoltura Cracolici ha nominato Vito Sinatra, attuale capo della sua segreteria tecnica, come commissario straordinario, per garantire la funzionalità amministrativa dell’ente, nelle more che venissero definite le procedure per l’insediamento del nuovo Cda. La Stazione sperimentale di granicoltura di Caltagirone torna alla gestione ordinaria dopo un lungo periodo di commissariamento che si protrae dal 1998.

Intanto, la scorsa settimana a conclusione dell’iter istruttorio delle istanze di iscrizione al Registro nazionale delle varietà da conservazione, il dipartimento regionale Agricoltura della Regione Siciliana ha già inviato al ministero delle Politiche agricole i pareri su ventidue richieste, esitati favorevolmente nelle sedute delle scorse settimane dalla Commissione sulle varietà da conservazione e i grani antichi.

Il ministero emetterà i relativi decreti di iscrizione per le  richieste relative alle seguenti varietà di grano duro (tra parentesi sono indicate le richieste per ciascuna cultivar):
  • Bidì (2)
  • Romano (1)
  • Regina (1)
  • Capeiti (1)
  • Tripolino (1)
  • Tumminia Reste Bianche
  • Perciasacchi (6)
  • Russello (4)
  • Maiorca (1)
  • Tumminia Reste Nere (4).
“L’iscrizione al registro nazionale rappresenta una tappa importante ai fini della tutela, della salvaguardia e della valorizzazione dei grani siciliani, che sta alla base del processo di tracciabilità di una filiera garantita a tutela del consumatore e in contrasto con i fenomeni speculativi che si sono registrati negli ultimi tempi – afferma Cracolici -. Si tratta di un percorso virtuoso, attivato dall’amministrazione regionale, che ha l’obiettivo di tutelare la qualità e la provenienza del prodotto, per aumentarne il valore commerciale e garantire un maggior ritorno per le imprese in termini di redditività”.