Con il collegato alla Legge di Stabilità 2017 il Consiglio regionale della Campania ha introdotto una norma che riclassifica la castanicoltura da frutto distinguendola dal bosco, semplificando così le disposizioni amministrative in materia, a patto che sia documentabile che il castagneto da frutto è "in attualità di coltura" attraverso una apposita mappatura.
Ma mancano ancora i decreti assessorili per dare avvio all'operazione. E la Cia Campania sollecita l'intervento del consigliere delegato Franco Alfieri per rendere la norma operativa.

Almeno dal 2014 la Cia Campania aveva richiesto un cambiamento che contribuisse alla soluzione della crisi del comparto castanicolo colpito dal cinipide del castagno, con il riconoscimento dei castagneti da frutto in attualità di coltura, che consente di assimilare i castagneti alle superfici agricole utilizzate, aree destinate a coltivazioni arboree permanenti. Con il vantaggio per le imprese che mantengono i castagneti di ottenere così la possibilità di accedere a tutte le tipologie di intervento previste dal Piano di sviluppo rurale della Campania.

Ora, fatta la legge, servono i provvedimenti normativi subordinati per l'effettivo riconoscimento dei diritti dei castanicoltori campani. Per questo motivo la Cia Campania sollecita, in una lettera inviata a Franco Alfieri, consigliere delegato all'Agricoltura del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a mettere in campo nel più breve tempo possibile tutti gli interventi normativi necessari.

Sul terreno ci sono oltre 23mila ettari di castagneto a fustaia, dei quali si stima che circa 13mila siano quelli attualmente coltivati a frutteto, ma per rendere possibile l'accesso ai fondi previsti del Psr è necessario il rilievo materiale dei dati catastali e la verifica contestuale degli ordinamenti produttivi.

"Vinta la battaglia storica della riclassificazione dei castagneti come alberi da frutto - scrive Alessandro Mastrocinque, presidente della Cia Campania e vicepresidente nazionale Cia - serve ora fornire agli agricoltori tutti gli strumenti per accedere ai benefici che ne conseguono".

"Grazie al suo impegno - continua Mastrocinque - è stato possibile ottenere un risultato storico per la castanicoltura campana. Per dare seguito e per permettere a tutti i castanicoltori di ottenere i benefici conseguenti dal riconoscimento di frutteto bisogna tuttavia subito mappare i castagneti da frutto. Insomma, bisogna perimetrare tutti i territori a castagneti da frutto".

A tal proposito la Cia regionale fa presente alla Regione Campania di mettere a disposizione in modo volontario la piena disponibilità di mezzi e tecnici agronomi.
"Abbiamo al nostro interno - conclude Mastrocinque - staff che utilizzano droni e software per rilevare i territori, e tecnici adeguati in grado di sviluppare mappature con programmi avanzati. Cia Campania c'è".