Le fragole della Basilicata hanno sofferto nelle scorse settimane per i prezzi bassi perché arrivate sul mercato al momento sbagliato, a causa del ritardo di maturazione indotto dalle gelate di gennaio e dall'inverno troppo freddo.
E la regione deve dotarsi di strumenti finanziari e di accesso al credito per accompagnare le aziende fragolicole nel caso questi eventi dovessero ripetersi, rafforzandone l'organizzazione e l'aggregazione.

E' questo il senso delle dichiarazioni rese dall'assessore regionale alle Politiche agricole e forestali Luca Braia il 3 maggio 2017 al termine di un incontro richiesto dai consiglieri regionali Paolo Castelluccio e Michele Napoli a cui hanno partecipato anche Carmela Suriano del Club Candonga e il produttore Vittorio Manolio in rappresentanza delle rispettive aziende agricole.

L'iniziativa di Braia segue le dichiarazioni rese lo scorso 1° maggio dal leader di Altragricoltura Gianni Fabbris che aveva accusato Op e cooperative di rendicontare in negativo agli agricoltori le operazioni di vendita delle fragole sul mercato, determinando l'indebitamento e la crisi di questi.

Fabbris aveva affermato, tra l'altro: "Moltissimi agricoltori sono conferitori dei commercianti - Op, cooperative o grossi imprenditori - impegnandosi, così, solo nella produzione. Essi non controllano i segmenti dell'acquisizione delle piantine e di quel che serve per la coltivazione e la collocazione sul mercato, mentre servono loro circa 60mila euro per mettere a coltura un ettaro l'anno a fragole".
 
"A causa della rendicontazione in perdita delle Op e delle cooperative - secondo Fabbris - molti fragolicoltori sono ormai indebitati direttamente con le Organizzazioni di produttori, visto che manca loro il credito delle banche, e sono stati spinti ad investire più terreno del previsto nel tentativo di recuperare, aggravando invece la situazione" determinando così un eccesso strutturale di offerta.
Fabbris aveva infine chiesto che sulla fragola in Basilicata si cambi politica, puntando "sulla qualità e non sulla quantità".

Diversa la posizione dell'assessore lucano: "Le gelide temperature del tutto eccezionali hanno determinato un blocco produttivo delle piante nei primi mesi dell'anno, con una conseguente concentrazione di prodotto a partire dal 20 marzo, momento dell'anno in cui tutte le aree fragolicole del Sud Italia sono entrate in produzione contemporaneamente provocando un eccesso di offerta e, di conseguenza, per la legge del mercato, anche un abbassamento dei prezzi".

"In questi ultimi giorni il mercato è in lenta ripresa e la fragola lucana mantiene un buon posizionamento per la riconosciuta qualità del prodotto offerto ed anche grazie alle azioni di comunicazione e marketing che mantengono alto l'interesse nel consumatore" ha continuato Braia.

"Il dipartimento Agricoltura - ha concluso l'assessore - continua a lavorare e spingere sui temi dell'organizzazione e dell'aggregazione oltre che sull'individuazione di strumenti finanziari e di accesso al credito.
I prossimi bandi per le filiere che usciranno entro maggio vanno proprio in questa direzione.
Abbiamo già in studio l'istruttoria per il marchio ombrello della fragola di Basilicata che ci consentirà di legare sempre più l'identità e la qualità attestata del prodotto al territorio"
.