Una lampada, un'altalena, una culla per bambini, uno strumento musicale, cappelli, moduli fonoassorbenti: sono alcuni degli oggetti interamente realizzati in canapa selezionati grazie all'iniziativa battezzata Fabric-action ideata da Regione Umbria, fondazione Politecnico di Milano e il Museo della canapa di Sant'Anatolia di Narco, in provincia di Perugia.

Un'iniziativa promossa anche da Polifactory, lo spazio vendita del Politecnico di Milano e l'agenzia Ghénos communication, a sostegno della Valnerina colpita dal terremoto e per promuovere la creatività e l'artigianato umbro in generale.

Così nel corso di una conferenza stampa nella sede del Museo della canapa, l'assessore regionale all'Agricoltura Fernanda Cecchini, il sindaco di Sant'Anatolia di Narco Tullio Fibraroli e il direttore del museo Glenda Giampaoli, hanno illustrato una raccolta di idee, indetta da Fabric-action per sviluppare soluzioni innovative con l'uso della canapa tra design, tecnologie digitali e produzione di oggetti, oltre alle collaborazioni avviate dal museo con Università e centri di ricerca.

"La canapa - ha spiegato l'assessore Cecchini - rappresenta una tradizione del territorio della Valnerina che la regione sostiene anche grazie alle risorse del Programma di sviluppo rurale".

"Il Museo della canapa rappresenta il luogo ideale di ricerca in materia, a dimostrazione che nel territorio non si produce solamente, ma si investe sulla sostenibilità, la ricerca e l'innovazione coniugando la cura del sapere e la ricerca storica".

Per questo portare queste proposte a Milano per l'assessore significa anche voler lanciare un messaggio chiaro che la Valnerina dopo gli eventi sismici di agosto e ottobre, vuole guardare avanti e lavorare per la sua ripartenza cogliendo tutte le occasioni per innovare.

"Abbiamo colto segnali di ripartenza - ha affermato il sindaco Tullio Fibraroli - dopo molte disdette le prenotazioni dei turisti stanno riprendendo vigore. Si tratta di un turismo selezionato che va alla ricerca delle peculiaretà del territorio. E la canapa racconta la Valnerina nel suo insieme".

"A Sant'Anatolia e quindi al museo - ha spiegato Glenda Giampaoli - arrivano produttori, ricercatori e studenti per approfondire le conoscenze sulla realtà della canapa, sulle tecniche di produzione, coltivazione e l'utilizzo".

"Soprattutto - ha spiegato - arrivano studenti di antropologia, design industriale, moda e costume, per acquisire materiale per le tesi di laurea. Questo è un settore che stiamo sviluppando e all'interno dello staff del museo abbiamo alcuni tesisti".

In riferimento alle idee presentate per Fabric-action, è stato detto che sono stati proposti 50 progetti di cui otto sono stati selezionati, più tre progetti speciali che utilizzano la canapa come elemento primario per dar vita ad applicazioni che vanno dal mondo della musica passando per quello dell'infanzia, dall'esperienza gastronomica al complemento d'arredo, fino a realizzazioni a impatto zero.

Attualmente al Polifactory, lo spazio vendita del Politecnico di Milano, è in corso la realizzazione dei prototipi dei progetti che saranno esposti in una mostra dedicata durante la Milano design week all'interno di uno dei principali eventi dedicati alla cultura del progetto presso l'Università degli studi di Milano.

Al termine dell'esposizione, come gesto di solidarietà, i prototipi saranno donati al Museo della canapa e presentati anche in altre occasioni di rilievo internazionale nel corso del 2017.