Si è concluso con un nulla di fatto l'incontro tra produttori e industria del pomodoro da industria del nord Italia, i cui rappresentanti si sono riuniti a Parma il 27 febbraio 2017 senza però riuscire a raggiungere un punto d'accordo.

Immediato i commenti delle organizzazioni agricole dell'Emilia Romagna. La mancanza di programmazione nel Distretto del pomodoro del nord Italia mette in difficoltà tutto il settore nazionale, come dimostra uno sguardo ai numeri: 2, 7 milioni di tonnellate interessate, di cui 2 milioni nella sola Emilia Romagna.

"E' già tardi per ordinare le piantine e quindi anche quest’anno diventa impossibile qualsiasi programmazione" ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello.

Confagricoltura Piacenza, tramite il presidente della Sezione Giovanni Lambertini, si è detta preoccupata, in particolare, per "lassenza di chiare indicazioni sul possibile prezzo di riferimento e la perdurante incertezza della quantità dell’offerta agricola a fronte di una capacità di trasformazione che, invece, pare determinata”.

L’attuale sistema di contrattazione – ha denunciato Tonello – sta dimostrando tutte le sue debolezze. Infatti fin dalla nascita dello strumento dell’organismo interprofessionale non si è riusciti più a stringere contratti in tempi adeguati.
Così saltano tutti i meccanismi che dovrebbero consentire l’equilibrio tra domanda e offerta e quindi diventa incontrollabile la possibilità di un accordo efficace. Con l’allungamento dei tempi si finisce con il ridursi a chiudere all’ultimo momento, in poche ore, con accordi inadeguati.
Per il 2017, l’unico fatto positivo è che si sia sancito, mi auguro definitivamente, che ogni organizzazione di prodotto paghi i propri splafonamenti e che quindi non debbano pagare tutti anche se a splafonare sarà un solo soggetto
".