E' questo il senso dell'intervento tenuto dalla presidente della Cia Sicilia, Rosa Giovanna Castagna, che ha dato il proprio contributo ieri - 3 ottobre 2016 - a Palermo al convegno "Un nuovo strumento per la salvaguardia della biodiversità e degli habitat siciliani"che si è svolto nella Sala Piersanti Mattarella del Palazzo dei Normanni.
"Il modello di agricoltura industriale ha danneggiato un patrimonio e un'identità che la Sicilia sta tentando di recuperare con produzioni di eccellenza, come la pesca di Leonforte, e la rivalutazione di antiche coltivazioni, come i grani antichi di Sicilia, peraltro apprezzate anche da un punto di vista gastronomico" ha detto Castagna, ricordando come proprio i grani antichi sono al centro del recente provvedimento della Regione Sicilia sulla tutela delle produzioni di grano duro dell'isola.
"E la Sicilia – ha evidenziato Castagna – non può che sostenere un progetto che miri alla tutela del proprio territorio: è infatti la regione con la più alta percentuale di produzioni biologiche e ben 247 siti della direttiva Habitat di Natura 2000 che mira a garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario".
Castagna ha ricordato come anche i fondi comunitari diano "segnali di attenzione importanti: il nostro Programma di sviluppo rurale ha una misura, la 4.4.b, dedicata alla preservazione della biodiversità e sono molti gli agricoltori custodi che svolgono un lavoro appassionato e fondamentale per il futuro della nostra agricoltura".
L’intervento della presidente Castagna è poi entrato nel merito delle fitopatie esotiche introdottesi in ambito mediterraneo e per le quali è ormai necessario un Osservatorio multidisciplinare permanente con funzioni preventive.
"Le vicende legate al Punteruolo rosso ci hanno costretti a vedere praticamente annullato il nostro consistente patrimonio palmicolo; la Tristeza degli agrumi o ciò che sta accadendo in Puglia con la Xylella o ancora i rischi gravissimi per il patrimonio apistico derivanti dall'Aethina Tumida ci impegnano a tenere altissima l'attenzione sui rischi di importazione di fattori di danneggiamento del nostro patrimonio silvo-faunistico" ha sottolineato Castagna.
"In questo contesto, un Osservatorio multidisciplinare è indubbiamente fondamentale ed il principio di precauzione è certamente uno strumento utile che, se applicato con tempestività, può prevenire enormi danni alle nostre colture, fermo restando – ha concluso Castagna – che qualsiasi azione che punti al rispetto dell'ambiente ed alla tutela del nostro patrimonio e che coinvolga quindi attivamente gli agricoltori non può prescindere dal principio di dignità reddituale per gli stessi".