Le produzioni di qualità non possono prescindere dall’impiego di materiale di riproduzione sano e dall’adozione di processi produttivi tracciati. E’ quanto è emerso nel corso della giornata di studio dal titolo “La tracciabilità del processo produttivo: la giusta risposta alle nuove emergenze per le produzioni orticole siciliane”, tenutasi a Vittoria (Rg) lo scorso 5 maggio 2016 presso il PalAgrisicilia.

L’evento, promosso da Assosementi, ha voluto richiamare l’attenzione su alcune problematiche emergenti di carattere fitosanitario che è possibile prevenire puntando sulla qualità dei materiali di riproduzione.

Nell’occasione è stato fornito anche un aggiornamento sul progetto, avviato da Assosementi e chiamato Road to quality, il marchio collettivo del settore orticolo professionale che garantisce la tracciabilità dei prodotti a partire dal seme, oltre a divulgare la necessità di una maggiore tutela di diritti di proprietà intellettuale.

“Si tratta di un progetto certificato ufficialmente - ha ricordato Rodolfo Zaniboni, coordinatore del gruppo Orto wic di Assosementi nel corso dei lavori - che intende creare valore aggiunto per tutta la filiera offrendo un prodotto di qualità al consumatore”.
L’integrazione di filiera è proprio il cuore del progetto ed è il motivo per il quale nel 2016 il Road to quality concentrerà la propria attenzione ed i propri sforzi nella direzione delle aziende agricole e delle industrie di trasformazione, con l’obiettivo di riuscire a coinvolgere tali operatori inserendoli a fianco delle ditte sementiere e delle aziende vivaistiche già aderenti.

“Crediamo che un progetto così strutturato possa essere apprezzato e condiviso dalle catene distributive attente alla qualità e alla salubrità dei propri prodotti, completando l’integrazione dell’intera filiera alimentare, a tutto vantaggio della qualificazione del prodotto, degli operatori e del consumatore finale” ha concluso Zaniboni.

I lavori, che sono stati seguiti da un vasto pubblico di tecnici di aziende vivaistiche, agricole e sementiere, hanno visto la partecipazione di relatori qualificati quali Salvatore Walter Davino e Patrizia Bella del Dipartimento di Scienze agrarie e forestali dell’Università di Palermo e Biagio Dimauro del Servizio fitosanitario regionale.

I due accademici hanno tracciato una sintesi dei principali patogeni che minacciano le produzioni orticole siciliane.
La relazione di Davino ha richiamato l’attenzione su alcune virosi emergenti, come ad esempio il Tomato Leaf Curl New Delhi Virus (Tolcndv) in grado di arrecare ingenti danni alle coltivazioni di pomodoro, mentre Bella ha presentato un’ampia panoramica sui principali danni provocati dai batteri. Dimauro ha invece illustrato l’attività garantita dal Servizio fitosanitario locale al fine di controllare il territorio e prevenire l’insorgenza di malattie.

I relatori hanno evidenziato come la prevenzione sia indispensabile per contrastare il diffondersi di pericolose patologie e di come la stessa si fondi sull’utilizzo di materiale di riproduzione (sementi e piantine) di qualità e quindi sano e certificato.