Fino ad oggi la stagione fragolicola italiana è stata abbondante nell'offerta e più precoce. Ma la qualità? Decisamente scadente con meno zuccheri, consistenza, colore e sapore.

E' quanto emerge dall'incontro dal titolo "Fragola in coltura protetta", che si è tenuto il 4 maggio 2016 a Gattolino di Cesena presso l'azienda agricola F.lli Moretti.

"Ad aprile sono arrivate tante fragole sul mercato - spiega Walther Faedi, coordinatore del progetto Liste varietali -, troppe. Nel sud Italia si è registrando un picco produttivo, in contemporanea con quello spagnolo. Il risultato è stato l’accavallamento dell'offerta con il successivo crollo delle quotazioni, mandando all’aria i buoni risultati del mese di marzo. Oggi c'è un drastico calo delle produzioni nel sud Italia e nella Spagna con la contemporanea partenza delle produzioni romagnole, che hanno così un'interessante finestra di mercato. Se poi guardiamo al ritardo produttivo di Svizzera e Germania il gioco è fatto. Si preannunciano così due settimane di maggio all'insegna della positività".

L'incontro è anche l'occasione per lanciare un messaggio chiaro e forte.
"Siamo arrivati ad un bivio - continua Faedi -. Vogliamo continuare a puntare sulla produzione o vogliamo cambiare puntando sulla qualità? Capisco che fino ad oggi si siano privilegiate le varietà produttive per fare reddito, con l'obiettivo di fare almeno un chilo di fragole per pianta. Ma oggi senza la giusta qualità e senza la giusta valorizzazione non si va da nessuna parte. Siamo ad un punto senza ritorno. Le Organizzazioni di produzione e gli imprenditori agricoli devono fare la loro parte".

Come sta andando la stagione commerciale?
"Per il prodotto locale le prospettive appaiono buone - spiega Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit -. La finestra commerciale di 3-4 settimane delle fragole cesenate sembra possa dare prezzi interessanti. Per le varietà più innovative il prezzo ad oggi è su 1,80 euro/kg mentre per le varietà più tradizionali è di 1,60 euro/kg. Questa stagione sembra essere caratterizzata da elevata offerta e da scarsa qualità. Per fare sapore, aroma e zuccheri ci vuole caldo e sole e quast'anno questi due elementi sono mancati".
 
Walther Faedi, ex direttore del Crea di Forlì, introduce l'evento
(Fonte immagine: © AgroNotizie)

"Aprile 2016 è stato un mese molto difficile per la fragola - spiega Ronnie Campidelli di Agrintesa -. Si è assistito ad un calo dei prezzi mai visto prima. Sugli scaffali venivano vendute fragola a meno di 1 euro/kg. Veramente poco per un produttore che vuole fare reddito. Il motivo è legato alla grande offerta del sud Italia con la contemporanea presenza d'importanti volumi provenienti dalla Spagna, particolarmente aggressiva sulla politica del prezzo. In questo momento le produzioni romagnole arrivano in un periodo di "stanca" e con prezzi che sono rinati. Le prospettive sono buone anche se preoccupa l'anticipo previsto delle drupacee e l'elevata suscettibilità del mercato all'offerta".

"Dopo la tempesta d'aprile speriamo nella quiete di maggio - commenta Mauro Ascari di Orogel -. Spagna e sud Italia stanno drasticamente calando l'offerta e il prodotto tedesco è in forte ritardo. Questo apre una finestra produttiva per il prodotto romagnolo che da tempo non si avverava. Se la situazione non presenterà modifiche particolari le prossime tre settimane saranno decisamente interessanti". 
 
La nuova selezione Crapo 23.5, dall'elevato aroma e intenso aroma
(Fonte immagine: © AgroNotizie) 

"Credo che quest'anno il mercato per la fragola veronese - dice Matteo Pirolli di Aposcaligera - possa dare buone soddisfazioni. La nostra scelta di puntare su varietà di qualità, che si adattano perfettamente al nostro areale e alle nostre esigenze agronomiche, sembra pagare. In questa direzione va anche la scelta di Garda* e Nora*.
Interessanti le due selezioni che stiamo testando: Apo 1 e Crapo 23.5. La prima è molto precoce, la produzione si concentra nella prima parte della raccolta ed ha una elevata facilità di distacco che aumentano i Kg/ora raccolti. La seconda è una varietà che si caratterizza dall'elevato profumo e dallo straordinario aroma. Un prodotto che non trova eguale oggi sul mercato, ma va sicuramente valorizzato dal punto di vista commerciale e del marketing per potersi creare uno spazio adeguato". 


Quali sono le novità delle aziende private?
L'innovazione varietale è sempre di più elemento fondamentale per ottenere un adeguato successo. Per questo motivo i vivaisti privati sono molto impegnati nell'attività di miglioramento genetico.

"Il Civ - Consorzio italiano vivaisti di Ferrara presenta due nuove selezioni - spiega Jacopo Diamanti dei Vivai Salvi -, che già dal prossimo anno saranno in commercio: la 251 e la 260. La prima è precoce (epoca Alba), molto produttiva e con contenuto zuccherino di 7-7,5 Brix. La seconda è più tardiva (epoca Clery) e con un contenuto in zuccheri di 8-8,5 brix, ma è pensata per la coltivazione in tunnel".

Un'altra realtà molto prolifica è la New Fruits di Cesena. "Le due principali novità sono Aura NF149* e Olimpia NF638* - spiega Michele Montanari di Geoplant -. La prima è rustica, di buon vigore, in grado di raggiungere ottimi livelli produttivi (fino a 1 kg/pianta). Aura predilige aree con clima continentale. La seconda mediamente vigorosa e può raggiungere produzioni molto elevate (superiori a 1,2 kg/pianta). Si considera alternativa a Roxana. E’ una varietà consigliata per climi continentali (Italia settentrionale e centro Europa) indicata sia per la coltura protetta che per quella in pieno campo".
 
Gianluca Baruzzi, ricercatore del Crea di Forlì, durante l'evento di Cesena
(Fonte immagine: © AgroNotizie)

Crea, anche la ricerca pubblica fa la sua parte
Il lavoro di ricerca che il Crea sta portando avanti da decenni ha permesso d'individuare nuove e interessanti varietà.
"La prima che presentiamo - spiega Gianluca Baruzzi, ricercatore del Crea - è la selezione 181.05, precoce e vera e propria macchina da produzione. Poi c'è la 140.13 che si raccoglie in epoca più intermedia, adatta per il pieno campo e che si caratterizza per l'elevata qualità dei frutti. Infine presentiamo la 170.02 che si raccoglie in epoca medio-tardiva e che si caratterizza da un equilibrio tra produttività e qualità dei frutti. Il nostro lavoro è oggi focalizzato alla ricerca di varietà che producano una buona quantità di prodotto (almeno 750 gr/pianta) ma che contemporaneamente abbiano sapore, zuccheri, aroma, consistenza e colore. In questo momento fragole con entrambe queste caratteristiche non ce ne sono in commercio. Quello che ha rappresentato Sabrosa* in questi anni per il sud Italia è un caso unico e non ancora ripetuto".