L'Italia è il sesto produttore mondiale di mele al mondo con circa 2,2 milioni di tonnellate all'anno. La precedono la Cina con circa 37 milioni di tonnellate, gli Stati Uniti d'America con oltre 4,1 milioni, la Turchia, la Polonia e l'India. Sul fronte dell'export siamo il terzo Paese al mondo, dopo Cina e Polonia. Ogni anno infatti i produttori italiani vendono all’estero quasi un milione di tonnellate di mele. Tra i mercati più promettenti il Nord Africa, il Brasile e l’Oriente, dove i consumi sono in aumento (Fonte Wapa 2015).

Le mele sono quindi un prodotto che rappresenta per l'Italia un bene prezioso e uno strumento efficace di business. Per cercare di migliorare il settore, e coglierne le opportunità, l'Italia ha organizzato e ospitato il Gruppo di contatto della mela - Italia, Francia e Spagna che si è tenuto l'8 aprile 2016 a Trento, presso la sede di Melinda. L’incontro è stato organizzato con l’ausilio di Assomela e complessivamente ha visto la presenza di 23 persone, provenienti da tutti e tre i Paesi coinvolti.

"L’occasione è stata preziosa - spiega Assomela in una nota - per analizzare i diversi problemi comuni dei melicoltori in Italia, Francia e Spagna. Pur essendo valutazioni "pre-commerciali" sono però strategiche per la competitività dei consorzi e dei produttori. Innanzitutto abbiamo analizzato l'andamento del mercato. Ne emerge una situazione non brillante ma leggermente migliore rispetto al 2014-2015. I principali elementi che l'hanno condizionata sono stati: la forte produzione europea del 2015, l’embargo russo e il peggioramento della situazione geopolitica ed economica nel Nord Africa e nel Medio Oriente. Buono il mercato italiano, con grande successo per il biologico e le varietà di nuova concezione. Il prodotto attualmente in conservazione è di buona qualità".
 
Mela Golden Parsi* Da Rosa®, nuova mutazione di Golden Delicious
(Fonte immagine: © Salvi Vivai)

Vendite e giacenze in linea con i programmi
Dall’inizio della campagna commerciale sono state vendute 1.327.943 tonnellate di mele, in perfetta linea con i programmi di vendita. Le giacenze al 1 aprile 2016 sono pari a 681.204 tonnellate, inferiori di circa 25 mila unità rispetto allo stesso periodo della stagione scorsa. Per la Golden Delicious i trend di vendita sono soddisfacenti e le giacenze ad inizio aprile sono inferiori rispetto al 2015. Per il gruppo Gala le giacenze sono praticamente terminate, con un mese d'anticipo rispetto al normale sviluppo della stagione commerciale. Questo risultato potrà favorire una più facile collocazione delle altre varietà rosse e bicolore. Performance soddisfacente anche per la Red Delicious. Per le Fuji e per la Granny Smith il decumulo procede più lentamente rispetto a quello dello scorso anno.

Export, necessario e regolamentato
E' necessità comune l'apertura di nuovi mercati, ma per farlo ci vuole maggiore incisività dell'Ue e dei ministeri competenti dei singoli Paesi. Perchè da sole le aziende non possono farlo.
"Alla base di questo ragionamento - prosegue Assomela - c'è il concetto di reciprocità. Infatti non c'è un'equilibrata contropartita in termini di esportazione verso Paesi terzi, rispetto a quanto viene importato. Su questo fronte si deve lavorare molto. Per prima cosa è necessario applicare con maggiore severità le normative fitosanitarie, per tutelare il nostro mercato e prevenire l’introduzione di nuove patologie. Contemporaneamente dobbiamo avere la possibilità di poter raggiungere questi nuovi mercati".
 
Early Red Gala® Bigigalaprim*, nuovo clone dei Gala
(Fonte immagine: © Vivai Top Plant)

Qualità ed etichette
Ma la qualità è importante? Certamente sì. Come importante è l'etichettatura e le norme che la regolano. Ma attenzione perchè le attuali regole saranno presto messe in discussione durante un incontro dell'Unece a Ginevra. "Queste nuove normative, se approvate, comporterebbero aggravi illogici ed inaccettabili per la filiera produttiva melicola - fa sapere Assomela - Le delegazioni dei Paesi presenti all'incontro di questo comitato si sono espresse per mantenere una posizione contraria a questa proposta".

Utilizzo agrofarmaci e sostenibilità
Diamo un'occhiata all'utilizzo delle sostanze attive ammesse in Italia, Francia e Spagna.
"Ci sono notevoli differenze - conclude Assomela - Ogni Paese ha le sue situazioni a favore ed a sfavore. Questo testimonia la necessità di allineare i sistemi produttivi in Europa e dimostra come il mutuo riconoscimento, ammesso ai sensi del reg. 1107/2009, sia ancora sostanzialmente inapplicato".
Un richiamo conclusivo alla forte esposizione del settore alle pressioni di diverse organizzazioni non governative sui temi della salute e dell’ambiente, alla necessità di una maggiore informazione riguardo agli importanti progressi fatti dal mondo dei produttori per garantire la salute dei consumatori e dell’ambiente ed all'utilità d'investire con decisione nella ricerca.