Cala la produzione e aumentano i prezzi per le patate. Buone notizie, si legge in una nota del Cepa, per le patate provenienti dal territorio bolognese e stoccate nei magazzini degli aderenti al contratto quadro per la cessione di patate al consumo fresco. Dall’analisi dei dati relativi alle vendite del mese di dicembre queste risultano buone e proseguono secondo le modalità di destoccaggio programmate dagli operatori commerciali. La programmazione delle vendite è fondamentale per consentire ai consumatori di disporre dei quantitativi necessari per giungere al termine della campagna di commercializzazione. Ciò sarà possibile grazie anche al prodotto del bolognese che continua a mantenere una buona qualità nonostante le avverse condizioni climatiche dello scorso anno che hanno condizionato considerevolmente la produzione locale, nazionale ed europea.

I dati della Commissione, relativi alle produzioni di patate da consumo, indicano che a livello europeo la produzione è stata più bassa di circa 7-8 milioni di tonnellate rispetto al 2015. Una riduzione importante che incide in maniera significativa sul prezzo della materia prima ancora disponibile nei diversi Paesi europei. Le patate francesi di qualità, destinate all’export, valgono oltre 30 centesimi il kg franco partenza. Si registra Inoltre una forte richiesta di patate da parte delle industrie di trasformazione che devono soddisfare le crescenti richieste del mercato a prezzi che oggi superano i 100 euro/t . A questo si deve aggiungere il ritorno del freddo che sicuramente favorisce l’aumento dei consumi di patate. La concomitanza favorevole di queste situazioni sta spingendo il prezzo delle patate al rialzo e questi aumenti sono già riscontrabili anche dal valore dei “mercati a temine” di quest’ultimo periodo rispetto, solamente, a qualche settimana addietro.

In questa fase stanno decollando anche le esportazioni verso i Paesi dell’Est europeo che, secondo i dati disponibili, sono quelli che maggiormente hanno risentito del calo delle produzioni (da -20 a -40% nel 2015). Visto l’andamento climatico che fino ad oggi ha attraversato l’Europa e il bacino del Mediterraneo si potrebbe prevedere il rischio di un inverno lungo e tardivo in alcune delle zone di produzione precoce, dopo le temperature miti di questi ultimi mesi che, conclude Luciano Trentini, potrebbe influire negativamente anche sulle quantità di patate novelle. La gestione quindi delle disponibilità per questi ultimi tre-quattro mesi di campagna di commercializzazione, diventa elemento molto importante per soddisfare il fabbisogno del mercato.