Il governo della Cina apre alle produzioni agroalimentari della Basilicata e autorizza le importazioni di agrumi e kiwi. Lo comunica con soddisfazione l’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali della Basilicata, Luca Braia, dopo le conferme giunte dagli uffici del ministero per le Politiche agricole.

Un grande risultato – afferma Braia conseguito grazie al lavoro sinergico compiuto dai nostri produttori e dall’Ufficio fitosanitario del Dipartimento diretto da Ermanno Pennacchio e che potrà portare sicuramente respiro e nuove prospettive alla campagna agrumicola lucana 2015-2016 che, al momento, in tutto il Mezzogiorno, è caratterizzata da prezzi bassi e mercato lento”.

E’ un fiume in piena Braia sulle prospettive del comparto ortofrutticolo lucano, sul quale delinea una strategia che si regge su export, concentrazione dell’offerta e qualità del prodotto.

La Basilicata, Regione con ampi territori dedicati ai seminativi e all’olivicoltura, presenta un Distretto agroalimentare di qualità nel Metapontino che aggrega 12 Comuni e interessa circa 5 mila imprese, per una superficie agricola complessiva di 74.000 ettari dei quali circa 21.000 investiti ad ortofrutta. Comparto che da solo vale circa 280 milioni di euro (Inea 2010).
 
Comparto agrumicolo strategico per la Basiliata
Con il recente accordo siglato con la Cina, spiega Braia, "Il comparto agrumicolo può così continuare a mantenere un ruolo strategico per l’agricoltura della Basilicata. L’export, ad esempio, verso il mercato tedesco e ora verso la Cina, può realizzarlo.
Nell’ultimo incontro dello scorso novembre, presso l’organizzazione dei produttori AssoFruit Italia a Scanzano Jonico con gli esperti cinesi ho potuto verificare di persona il grado di accuratezza con il quale i tecnici cinesi hanno esaminato l’effettiva capacità dell’Ufficio regionale di garantire i controlli fitosanitari sulle produzioni ortofrutticole, sul modello organizzativo e sul sistema produttivo vivaio-pieno campo. Ho inoltre constatato quale sia l’attenzione e la cura sulle lavorazioni effettuate negli stabilimenti di AssoFruit Italia e delle aziende agricole conferenti".

 
Un percorso complesso
"Questo riconoscimento testimonia la crescita in termini organizzativi e produttivi della nostra agricoltura di qualità e giunge in un momento proficuo e favorevole nei rapporti tra la Regione Basilicata e le strutture governative della Repubblica Popolare Cinese- dice Braia - Abbiamo consolidato, infatti, negli ultimi mesi, i rapporti tra Regione e Italy China Friendship Association e anche con varie delegazioni di imprenditori cinesi giunti in Basilicata nell’ambito del programma regionale “Da Expo ai Territori”. Un programma che, a partire dall’Expo di Milano, ci ha permesso di portare direttamente sul nostro territorio delegazioni di paesi stranieri che hanno avuto modo di conoscere e apprezzare, sotto varie sfaccettature, il nostro territorio e le sue produzioni e di prendere contatti con le nostre aziende".
 
La strategia in Basilicata per il comparto ortofrutticolo
"La positiva notizia di autorizzazione alle importazioni in Cina per agrumi e kiwi si inserisce nella fase iniziale di lancio del Programma di sviluppo rurale della Basilicata 2014-2020 e dell’avvio dei bandi della nuova programmazione dello sviluppo rurale previsti per febbraio - commenta Braiai - E’ arrivato il momento per le aziende di investire in ambiti dell’ortofrutta che presentano concrete possibilità commerciali, ma occorrerà puntare su due principali fattori di sviluppo: alta qualità del prodotto e concentrazione dell’offerta. Il Dipartimento continuerà a supportare il sostegno alla filiera di produzione, commercializzazione e trasformazione degli agrumi e del kiwi prodotti in Basilicata in stretta correlazione con il progetto della piattaforma agroalimentare di Ferrandina che diventerà la vera e propria base strategica per l’apertura a nuovi mercati del settore ortofrutticolo".