La Regione Sicilia ha approvato le modifiche al disciplinare di produzione del Pomodoro di Pachino a Indicazione geografica protetta che prevedono il riconoscimento delle cultivar datterino e oblungo tra quelle a marchio Igp. Il via libera della Regione apre al proseguimento dell’iter che adesso affronterà il secondo step al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali nelle prossime settimane.

La conferma è arrivata il 19 novembre attraverso una comunicazione a firma del dirigente generale dell’assessorato all'Agricoltura, Rosaria Barresi.
“La modifica proposta - spiega Salvatore Francavilla, progettista che ha coordinato le procedure burocratiche - introduce una nuova varietà di pomodoro alla certificazione Igp. Si tratta del datterino, varietà che è presente sul territorio da molto tempo, ma che ad oggi non gode del marchio Igp. Qualora la modifica venisse accettata anche dal Mipaaf, come ci auguriamo, il riconoscimento sarebbe sancito (a livello nazionale con la protezione transitoria ndr) con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale”.
L’iter sarebbe poi concluso con il recepimento in Europa della modifica, mediante approvazione della Commissione e pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale delle comunità europee.

“È un passo molto importante - conferma il presidente del Consorzio di tutela Pomodoro di Pachino Igp, Sebastiano Fortunato - che arriva dopo un lavoro impegnativo. Il riconoscimento valorizzerebbe una delle varietà più famose del nostro territorio, riconoscendo la particolarità delle proprietà organolettiche data dal luogo e dalle sue caratteristiche uniche al mondo. Ringraziamo Salvatore Francavilla che ha seguito le pratiche e i professionisti che lo hanno coadiuvato, l’agronomo Emanuele Blanco e l’agrotecnico Franco Lorefice”.

“La variante proposta non riguarda solo l’inserimento del datterino tra le varietà tutelate – aggiunge il direttore Salvatore Chiaramida – ma anche l’oblungo, tipologia che sta incontrando sempre più il favore dei consumatori”.

L’approvazione definitiva da parte di Roma prima e di Bruxelles dopo, aggiungerebbe perciò il plum e il mini-plum alle tre varietà già da tempo con riconoscimento Igp: il ciliegino, il tondo liscio e il costoluto.