Risparmiare acqua in agricoltura è uno degli obiettivi delle good agricultural practices a livello mondiale.
Consumare meno ma bene, questo è il messaggio. Per realizzare questo obiettivo è necessario conoscere le esigenze idriche delle diverse colture e la fisiologia della pianta, che ci consente di sapere in quali momenti ha bisogno di acqua. Si può così progettare il sistema irriguo secondo le migliori soluzioni tecniche a disposizione.

Il Creso ha condotto numerose ricerche sul risparmio idrico in frutticoltura. I risultati ottenuti hanno destato interesse e si stanno diffondendo nella pratica aziendale anno dopo anno. L’irrigazione è talvolta sottovalutata, specie nelle regioni come il Piemonte, dove la disponibilità irrigua raramente costituisce un problema.
Negli ambienti ai piedi delle vallate l’uso accorto dell’acqua non interessa solo per il risparmio economico in sé, ma serve per ottimizzare la qualità gustativa e il successo della conservazione. In sostanza, irrigare di meno – ma nelle quantità e nei momenti giusti – migliora la qualità dei frutti.

Il calcolo del fabbisogno idrico viene fatto per territori omogenei su base climatica (si stima l’acqua persa dalle colture sulla base di uno strumento: la vasca evaporimetrica). Il dato dell’"evapotraspirato" di ogni zona omogenea viene diramato a tutti i frutticoltori attraverso i bollettini dei tecnici di base.


Irrigatore microjet

Per aumentare la precisione a livello delle singole aziende o di singoli appezzamenti, occorre zoomare dall’atmosfera ai singoli terreni. Si lavora sulla effettiva disponibilità di acqua nel terreno, misurata con sensori di nuova generazione. Supportati da una rete wireless, i sensori elettronici trasmettono la fotografia della disponibilità idrica in tempo reale e consentono di intervenire con l’irrigazione localizzata (goccia-goccia, microjet, etc.) solo nel momento dell’effettivo bisogno. Si dà l’acqua con il cucchiaino.
Si ottiene così un ulteriore risparmio nell’ordine del 30-40%, con benefici sull’equilibrio vegetazione/produzione. Un vero supporto per il frutticoltore, che può implementare una “irrigazione guidata” sulla base di riferimenti oggettivi.

Nell’incontro organizzato il 7 marzo scorso, Luca Nari del Creso ha presentato i risultati sull’impiego dei sensori dell’umidità del suolo, svolte nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dalla Provincia di Cuneo. Divulgati anche i dati più recenti relativi alle colture di riferimento: melo, pesco e actinidia, con indicazioni pratiche per la gestione dell’irrigazione guidata nella stagione vegetativa che sta per cominciare.
Davide Canone (Politecnico e Università di Torino) ha illustrato i concetti fondamentali dell’irrigazione localizzata e dell’impiantistica. L’evoluzione tecnologica, con l’avvento della micro irrigazione, ha aumentato il livello qualitativo della produzione ed ha permesso di soddisfare l’esigenza comune di irrigare al bisogno, con micro dosi sufficienti a soddisfare gli effettivi fabbisogni fisiologici delle colture. Analizzati anche i punti chiave dell’impiantistica, quali il dimensionamento delle tubazioni, il filtraggio, il mantenimento della corretta pressione di esercizio e gli impianti di sollevamento.