Il comprensorio del pomodoro del Mantovano, Cremonese e Ferrarese registrerà un calo quantitativo di circa 100mila tonnellate, per effetto delle recenti grandinate che hanno colpito diversi comuni del comprensorio, di una minore produzione e di uno sviluppo vegetativo mediamente inferiore alla media delle campagne precedenti. La qualità, invece, nonostante la partenza colturale in ritardo fino a 5 settimane rispetto agli standard, per ora non dovrebbe mancare”. Così afferma Gianfranco Rosa, imprenditore agricolo iscritto ad Apima Mantova, che fa il punto della situazione su una superficie complessiva di 11.075 ettari (dato 2012, fonte: Distretto del pomodoro del Nord Italia). Dati che portano Rosa a calcolare una produzione complessiva di pomodoro di circa 630mila tonnellate. “L’annata 2013 è partita in salita – dichiara Rosa - perché le precipitazioni quasi quotidiane di marzo, aprile e maggio hanno frenato le lavorazioni dei terreni e la fase di trapianti. Questo accorcerà i tempi di raccolta del prodotto e solo grazie un massiccio ricorso alle imprese di meccanizzazione agricola eviterà che venga lasciato del prodotto in campo”.

Guido Cecchin, contoterzista di Ospitaletto di Marcaria e consigliere di Apima Mantova, detta i ritmi operativi. “Già dalla fine di questa settimana – annuncia Cecchin - le imprese agromeccaniche saranno in campo per la raccolta delle varietà precoci, per le quali possiamo confermare una diminuzione delle rese per ettaro, ma una sostanziale tenuta sul fronte qualitativo”. Non è escluso che il periodo di raccolta slitti comunque in avanti di una decina di giorni, esponendo il pomodoro ad un rischio maggiore di precipitazioni piovose. “Le imprese di lavorazione del prodotto – dichiara Cecchin – hanno già comunicato che rimarranno aperte più a lungo, per permettere la consegna delle varietà tardive del pomodoro. Nella speranza che abbia fine questa annata da pronto soccorso”.

In base a una prima stima economica aumenteranno anche i costi di produzione nell’ordine del 15-20%, a causa di un utilizzo superiore di mezzi tecnici e, soprattutto, delle risorse irrigue. “Il loro utilizzo ottimale – suggerisce Apima Mantova - quest’anno dovrà prevedere il ricorso alla fertirrigazione o agli impianti a goccia, in quanto il terreno è eccessivamente compatto e il rapporto fra aspersione a pioggia e effettivo assorbimento è sbilanciato verso l’inefficienza”. Il maltempo ha costretto in molti casi i produttori a tutelarsi sottoscrivendo una copertura assicurativa più ampia, che coprisse anche l’eventualità di non riuscire a raccogliere i pomodori per problemi legati al meteo.“Con un simile scenario – specifica Rosa - dobbiamo però dare atto che l’atteggiamento dell’industria di trasformazione è più disteso e orientato, finora, a non ricorrere ad un’eccessiva svalutazione del prodotto”.