Si è tenuto ieri a Magliano l'incontro tecnico sulle novità varietali di ciliegio e fragola, presso il Cra - Unità di ricerca per la frutticoltura di Forlì. L’evento ha permesso di fare il punto sulla situazione produttiva delle due colture in ambito nazionale e europeo.

"Abbiamo avuto una strana stagione fragolicola - spiega Antonio Baglioni di Apofruit -, influenzata dall'anomalo andamento climatico. Se abbiamo avuto un difficile inizio di stagione, possiamo dire che la parte tardiva è stata sicuramente positiva. Il freddo e la pioggia di questa primavera hanno portato a contrazioni produttive e ritardi nelle raccolte nei principali Paesi competitor, migliorando la ricettività dei mercati e creando maggiori opportunità commerciali. Dobbiamo inoltre dire che le fragole del sud Italia risultano essere qualitativamente migliori, il che esercita una maggiore attrattiva verso i consumatori".
"Anche per il ciliegio
- prosegue Baglioni - la situazione iniziale è apparsa difficile, con una diffusa contrazione produttiva e ritardi nelle raccolte nelle varietà precoci. In questo contesto appare chiaro come sia sempre più necessario puntare sulla qualità del prodotto: elevata pezzatura, bel colore rosso lucido, buon sapore".

Una ciliegia sempre più di qualità. "Il consumatore apprezza le ciliegie - commenta Tiberio Pompili di Orogel Fesco - ma le vuole buone e belle. Per poter avere queste caratteristiche è disposto a pagarle di più".
 

Stefano Lugli presenta le cinque nuove varietà di ciliegio targate Alma Mater Studiorum, all'insegna della dolcezza e dell'elevata pezzatura
 

Ciliegie sempre più Sweet
Si chiamano Aryana, Lorenz, Gabriel, Saretta e Valina, dai nomi dei figli dei costitutori, e di cognome Sweet, a testimonianza del loro tratto caratteristico: la dolcezza
Sono le nuove varietà di ciliegio targate Alma Mater Studiorum (Dipartimento di Colture arboree dell'Università di Bologna), recentemente presentate al pubblico e già in commercio.
“Queste ciliegie nascono dal progetto '30 e lode' dopo una gestazione durata 10 anni - spiega Stefano Lugli del Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Bologna e "papà" di queste ciliegie assieme a Riccardo Corelli e Michelangelo Grandi -. Lo scopo era quello di ottenere un elevato grado zuccherino (almeno 18 Brix) accompagnato da una buona acidità (circa 9 g/l) per esaltarne l’aroma, colore rosso uniforme e brillante del frutto (4-5 code), grossa pezzatura (calibro minimo 28 mm) e polpa consistente (0,40 kg): sono queste le caratteristiche cercate e ottenute per le nuove varietà di ciliegie Sweet. Abbiamo deciso di puntare molto sul calibro in quanto è un determinante importante per fare reddito. Infatti più alto è il calibro medio dei frutti maggiore è la PLV e minori sono i costi di produzione. Allo stato attuale siamo in grado di coprire circa 4 settimane di raccolte, per completare la serie stiamo lavorando per inserire una cultivar precoce e una tardiva in modo da coprire 5 settimane.”
Sono già cinque le aziende vivaistiche che si sono impegntate a produrre e commercializzare le varietà in Italia: Salvi Vivai, Vivai Top Plant, Vivai Fortunato, Vivai Giannoccaro, Vivai Spinelli.

Le Liste varietali Ciliegio per il 2013
Nel 2012 sono stati prodotti in Italia 1.204.788 mila tonnellate di ciliegie, per una superficie coltivata di poco inferiore a 30 mila ettari (Fonte Istat). La Puglia è la prima Regione produttrice con 398.800 lima tonnellate, seguite da Campania (274.205 tonnellate), Veneto (166.939 tonnellate) e Emilia-Romagna (107.859 tonnellate). Negli ultimi anni il ciliegio ha goduto di una serie di differenti innovazioni tecniche e varietali che hanno permesso di aumentare il loro valore e la loro diffusione.
"Attualmente le Liste 2013 propongono complessivamente 47 genotipi - spiega Walther Faedi, direttore del Cra - Unità di ricerca per la frutticoltura (Forlì) -, tre in più rispetto a quello dello scorso anno, con l'entrata di Big Star* e Lucrezia nel periodo medio-tardivo e di Aida* nel periodo intermedio. Tra queste si ricordano anche quattro varietà idonee alla raccolta meccanica e senza peduncolo come Margit, Germersdorfi Oris 3, Linda e Enrica. Queste ultime rappresentano una tipologia sicuramente interessante per il futuro visto gli sbocchi di mercato che potrebbero dare e i sempre maggiori costi di produzione che hanno i produttori".

 


Alcuni campioni di ciliegie in mostra durante l'evento per presentare al meglio le migliori cultivar inserite nelle Liste varietli 2013
 

Per il ciliegio nuovi problemi
Non sono da sottovalutare le nuove avversità quali la Drosophila suzukii, piccolo moscerino appartenente alla famiglia delle Drosophilidae (es. D. melanogaster o moscerino della frutta) che fino ad oggi ha provocato danni sui frutti di fragola, piccoli frutti ma che ora si sta spostando anche sui fruttiferi maggiori (albicocco, ciliegio, pesco, pero, melo e vite). Nel 2009 è stato rilevato in Trentino per poi diffondersi in altre Regioni creando non pochi problemi.

"L’insetto adulto depone le uova all’interno dei frutti integri - spiega Davide Dradi di Astra Innovazione e sviluppo -. Una volta che larva fuoriesce, si nutre della polpa del frutto portandolo alla marcescenza. Questo insetto attacca preferibilmente in prossimità della maturazione, causando danni che possono compromettere l'intera produzione.
Se il 2012 è stata un'annata con pochi danni, il 2013 si preannuncia decisamente più complicata. L'andamento climatico sta favorendo lo sviluppo dell'insetto e pensiamo che a breve i danni potrebbero essere consistenti. Al momento l'unico modo per combatterli è l'uso di trappole abbinato all'uso di insetticidi".