Obiettivo di Agrintesa è rilanciare la melicoltura in pianura: per questo la cooperativa faentina aderente al gruppo Apo Conerpo e attiva nel settore dell’ortofrutta fresca ha messo a punto un apposito progetto.


Un'iniziativa – sottolinea il direttore, Cristian Moretti – nata dalla constatazione che grazie a nuove tecniche di produzione, e all'utilizzo di nuovi cloni varietali e alla specializzazione delle aziende agricole, il melo può rappresentare ancora una fonte di reddito interessante per i nostri produttori”.

L’intenzione è arrivare, in tre anni, ad aumentare di 100 ettari la superficie coltivata a melo dai soci di Agrintesa, che attualmente ammonta a 350 ettari.
“A questo proposito – prosegue Moretti – mettiamo a disposizione 15.000 euro per ogni ettaro di nuovi impianti. Risorse che si andranno ad aggiungere ai contributi previsti dall’Ocm per il rinnovo varietale e l’installazione di reti antigrandine e di protezione”.

Il finanziamento di 15.000 euro dovrà essere restituito dall’imprenditore agricolo in tre tranche a partire dal primo anno di produzione, che di solito si raggiunge tre anni dopo l’impianto.

La superficie minima da destinare alla coltivazione del melo non dovrà essere inferiore ai due ettari con lotti varietali di almeno 7.000 metri e dovrà essere compresa in zone a grande vocazionalità. Sono previsti cinque gruppi varietali (Gala, Golden, Red Delicious, Granny e Fuji) con pochi cloni per ogni gruppo. “Il socio – spiega il direttore di Agrintesa – sarà seguito dal nostro Ufficio tecnico per tutto il processo perché l’obiettivo è la massima specializzazione per ottenere risultati economici soddisfacenti. La produzione verrà poi campionata con calibratrice ad acqua che analizzerà quantitativi importanti dei singoli per garantire la massima oggettività e attendibilità”.

Le mele prodotte sul territorio emiliano-romagnolo saranno indirizzate sia all’esportazione su nuovi mercati che alla grande distribuzione italiana, implementando così le forniture rivolte a questo canale commerciale.

La produzione melicola dell’Emilia Romagna – prosegue Cristian Moretti – è apprezzata dal consumatore e con questo piano di rilancio della coltura puntiamo ad intercettare quei canali commerciali che riconoscono la nostra alta qualità e ci permettono di valorizzare al meglio il prodotto”. “Il progetto è articolato e interessa l’intera filiera – conclude il direttore della cooperativa -. Lavoreremo su tre livelli: specializzazione della produzione (con l’utilizzo delle nuove varietà e la massimizzazione della Plv), diminuzione dei costi di gestione con una lavorazione tecnologicamente avanzata (nel nuovo stabilimento di Bagnacavallo), politica di marca e programmazione commerciale sui migliori canali distributivi”.