Partirà entro la fine di ottobre la nuova Organizzazione interprofessionale regionale riguardante la coltura della pera
"L'idea di costituire un ente ad hoc per la pericoltura - spiega Davide Vernocchi, vicepresidente di Confcooperative di Ravenna, una delle province più importanti per quanto riguarda la produzione e la commercializzazione della pera - è nata lo scorso anno, durante la disastrosa campagna 2011 e vede coinvolte tutte le organizzazioni professionali agricole della Regione Emilia-Romagna".

"La realizzazione di questo progetto potrebbe segnare una svolta decisiva per il governo del settore delle pere - afferma Raffaele Drei, presidente Agrintesa - difendendolo da crisi come quella della scorsa campagna, che ha colpito dopo anni di crescita del settore e di andamenti soddisfacenti. Occorre riuscire a fare strategia su un prodotto tipico e riconoscibile com'è in particolare la pera Abate Fetel della nostra Regione, con la creazione di solide regole fra i diversi attori coinvolti nella produzione, lavorazione e commercializzazione del prodotto".


 


Gli obiettivi

 

"Gli obiettivi che la nuova Oi si è prefissa sono in tutto quattro - spiega Vernocchi - Riuscire ad avere una quantificazione corretta dei catasti presenti interessati alla produzione di questa coltura; definire delle regole precise sulle modalità di raccolta e di commercializzazione del prodotto; terzo, costituire una lobby politica finalizzata ad abbattere le barriere fitosanitarie vigenti, che impediscono le esportazioni in Paesi come gli Stati Uniti; infine, arrivare ad un accordo per quanto riguarda l'utilizzo degli incentivi provenienti dal Psr e dall'Ocm".