Nel Metapontino la coltivazione delle angurie punta molto sulla produzione precoce ed extra precoce. La coltivazione delle angurie avviene in coltura protetta al fine di raggiungere i mercati già da fine maggio-inizio di giugno. Le ottime condizioni pedoclimatiche del Metapontino, la selezione di varietà precoci, l’utilizzo di adeguate tecniche agronomiche consentono di raggiungere tale scopo.

 

Coltivazione - Doppia forzatura: tunnel e tunnellino

Per ottenere produzioni precoci, il cocomero viene allevato mediante coltivazione forzata sotto tunnel grande, 5 metri di larghezza, su cui viene applicato un film plastico trasparente, e tunnellino di 80 cm di larghezza e alto in genere 40-60 cm realizzato mediante archetti zincati distanziati 2 metri. Per la copertura del tunnellino si è fa ricorso ad un film plastico trasparente e nel caso delle mini angurie anche al tessuto non tessuto, un velo protettivo molto leggero e permeabile che si stende direttamente sulla coltura per proteggerla dagli sbalzi termici, per consentirne la crescita in condizioni termiche ottimali.

 

Innesto

Alla preparazione del terreno segue il trapianto delle piantine innestate.
L’innesto erbaceo su anguria, come su altre colture orticole, ha lo scopo di risolvere problemi fitopatologici, come malattie radicali, ad es. Fusarium, Verticillium, o colturali in condizioni di stress ambientale dovuto a fattori abiotici (freddo, caldo, elevata salinità).
Dopo l’eliminazione dei principali geodisinfestanti (bromuro di metile in primis), l’impiego di portinnesti è una delle soluzioni maggiormente apprezzate e promettenti.
Molto si è fatto per aumentare la vigoria dell’apparato radicale. Più vigoroso è sinonimo di un apparato radicale più esteso, ramificato ed efficiente nell’assimilazione degli elementi nutritivi e nell’assorbimento dell’acqua. Un notevole beneficio si nota, quindi anche in funzione delle resistenze sopra menzionate.

Un altro aspetto da considerare è l’aumento delle rese, che soprattutto nel caso dell’anguria, in diverse prove effettuate, si attestano intorno al 30-40% in più rispetto a testimoni non innestati, a parità di varietà, di condizioni agronomiche e colturali. Il vigore incide anche sul calibro (pezzatura), contenuto di sostanza secca e colorazione dei frutti, sulla consistenza e sulla conservabilità degli stessi. Uno dei portinnesti maggiormente impiegati è sicuramente il Macis, gruppo Lagenaria, portainnesto vigoroso resistente a Fusarium oxysporum f.sp. niveum e tollerante a Verticillium.
 

Impollinazione

L’impollinazione, che nel cocomero è di tipo entomofila, è favorita mediante l’introduzione di arnie di bombi e api in numero di 3-4 per ettaro.
 

Pacciamatura

Dopo qualche giorno dal trapianto, quando la pianta ha iniziato il suo accrescimento vegetativo e indicativamente dopo dieci giorni dal trapianto, si provvede alla rimozione della copertura del tunnellino.
La coltivazione avviene su film pacciamante nero. Il film pacciamante nero, largo 120 cm e interrato da ambo i lati per 20 cm in modo da ottenere una fascia pacciamata larga 80 cm, impedisce il passaggio della luce ostacolando lo sviluppo delle erbe infestanti. Inoltre, la pacciamatura consente di ottenere un risparmio idrico in quanto riduce le perdite per evaporazione da parte del terreno e ne aumenta la temperatura.
Sotto il film plastico viene applicata una manichetta forata per eseguire la fertirrigazione.

 

 

Varietà

Molto importanti ai fini della precocizzazione è la scelta di varietà idonee. La scelta va effettuata in funzione delle richieste del mercato per quanto riguarda forma, dimensioni e peso dei frutti, caratteristiche organolettiche (residuo rifrattometrico °Brix), conservabilità e resistenza ai trasporti, produttività e adattabilità alla coltivazione in ambiente protetto.

Una delle varietà di cocomero maggiormente utilizzata è la Lady F1 (Nunhems) tipologia Crimson sweet, caratterizzata da un ciclo precoce di ca. 90-100 gg., di forma allungata con peso medio dei peponidi variabile dai 10 ai 15 kg.
Il trapianto è avvenuto verso fine febbraio - inizio di marzo.

La mini anguria Willowy (Nunhems) è stata selezionata per le sue caratteristiche organolettiche, di precocità e produttività. Spesso, i mercati di riferimento, richiedono mini angurie con peso non superiore ai 2-2,5 kg. Oltre alla scelta di una varietà che geneticamente permetta di raggiungere tale obiettivo possono essere adottati alcuni accorgimenti agronomici come l'aumento della densità di impianto con due file per tunnel grande.
Nel caso specifico, le mini angurie, impiegate nell’azienda campione, sono state innestate su Pelops, portainnesto di Lagenaria Siceraria, che conferisce un medio vigore al nesto e determina una crescita equilibrata e buona precocità.


Distanze di impianto

Anguria: 5 x 0,8
Mini anguria: 2,5 x 0,8 due file per tunnel


Fertirrigazione e irrigazione

Per ottenere produzioni interessanti dal punto di vista quali-quantitativo non bisogna trascurare l'aspetto idrico e nutrizionale della coltura.
Con la fertirrigazione si ottiene una maggiore efficienza di distribuzione dei fertilizzanti, le esigenze colturali durante l’intero ciclo vegetativo della coltura vengono maggiormente rispettate e inoltre si riducono al minimo i rischi ambientali soprattutto legati ad apporti azotati in eccesso.
E' importante poter far riferimento a razionali piani di fertirrigazione prendendo in considerazione i fabbisogni colturali, i ritmi di assorbimento degli elementi nutritivi nelle singole fasi fenologiche, la disponibilità dei nutrienti nel suolo e nella soluzione circolante mediante analisi dell’estratto acquoso prelevato con il lisimetro a suzione.
Si sono prese in considerazione quattro fasi fenologiche, post-trapianto-fioritura, fioritura-allegagione, allegagione-ingrossamento frutti, maturazione-raccolta.

Durante tutto il ciclo colturale, alcuni rapporti di riferimento tra gli elementi nutritivi come il rapporto K/Ca+Mg rappresentano una "leva di controllo" in mano del produttore per ottenere un equilibrio tra parte vegetativa e produzione.
Ad esempio il rapporto K/Ca+Mg varia da 0,3-0,4 nelle prime fasi per arrivare a valori intorno a 0,8 in prossimità della raccolta dove i rapporti tra i macro elementi N:P:K è di 1:0,4:1,6.

 

 

I grafici di assorbimento dei singoli elementi variano notevolmente in funzione della fase fenologica. N, P, K e Mg vengono assorbiti in modo proporzionale all'accrescimento e in seguito all'accumulo di sostanza secca, soprattutto nelle fasi che vanno dalla fioritura all'ingrossamento frutti. Il Ca è necessario anche per evitare alcune fisiopatie come la necrosi apicale.
L'apporto di P sotto forma di ione fosfito induce la produzione di fitoalessine endogene, aumentando le difese interne della pianta. I fabbisogni idrici vengono calcolati tenendo conto della domanda evapotraspirativa variabile con l'accrescimento e quindi con la fase fenologica. ET = ET0xKc con valori di Kc crescenti dalla fase di post-trapianto alla raccolta (da 0,4 a 1).
L’irrigazione localizzata con manichetta permette di ottenere elevate efficienze idriche pari al 90-95%. Il controllo del tenore idrico del terreno viene verificato dai valori registrati dai tensiometri posizionati a due differenti profondità e interessanti lo strato attivo di suolo occupato dall'apparato radicale della coltura.

  

Ombreggiamento

Durante il mese di maggio, con l’aumento delle temperature e della radiazione solare si provvede alla copertura dei film plastici dei tunnel grandi con calce onde evitare ustioni solari a carico dei peponidi in fase di ingrossamento.

 

Difesa

La difesa si basa sul disciplinare di lotta integrata, tenendo conto delle indicazioni riportate per le diverse avversità e facendo riferimento alle linee guida nazionali per la pratica agronomica della lotta integrata.
Per la lotta alla peronospora (Pseudoperonospora cubensis) e all’oidio bisogna intervenire in maniera preventiva con principi attivi a differente meccanismo d’azione ogni 10-15 giorni, in funzione della variabilità delle condizioni climatiche predisponenti lo sviluppo dei patogeni. Contro la peronospora, buoni risultati, considerando anche il breve tempo di carenza del principio attivo, è stato l’impiego di Cyazofamid.

Su oidio, oltre ai classici IBS (Inibitori della Biosintesi degli Steroli), è da segnalare l’impiego di strobiruline. La miscela di Abamectina e Exitiazox permette il controllo del ragnetto rosso, mentre imidacloprid, thiacloprid e flonicamid (utilizzato con un richiamo) controllano efficacemente gli afidi.


Raccolta

Per la determinazione dell’epoca di raccolta ci si può basare su diversi parametri, legati all’osservazione del colore della chiazza scolorita dell’epidermide nella parte dove il frutto rimane a contatto con il suolo. Questa deve apparire di un colore giallo pallido nella parte periferica. Ancora, la maggiore consistenza del peduncolo, l’appassimento del cirro che si trova vicino al frutto, il parziale imbrunimento della foglia vicino al frutto, il leggero rammollimento apicale, il suono cupo emesso dal frutto una volta percosso, la quasi totale perdita di cerosità da parte dell'epidermide; il cambiamento di colore delle striature (se presenti nella cultivar).

A livello qualitativo può risultare utile la determinazione dell’indice rifrattometrico (RSR) ≥ 9,5%. I frutti devono essere raccolti recidendo il peduncolo quanto più lungo possibile per evitare lesioni traumatiche ad altri frutti.

 

Produzioni

La produzione per ettaro si attesta ad oltre 900 quintali ca. per le angurie e di 500-600 quintali per le mini angurie.  

 

A cura di Pasquale Carbone
Associazione L.a.Me.Ta., Libera associazione mediterranea tecnici in agricoltura

 

 

Associazione L.a.Me.Ta., Libera associazione mediterranea tecnici in agricoltura

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