Pubblicato da Ismea il documento di analisi 'Focus cereali, previsioni di scenario per la campagna 2012-13' contenente le indicazioni dell’International Grains Council aggiornate a febbraio 2012, quelle dell’Istat e i risultati qualitativi sugli investimenti nazionali di frumento tenero, duro, orzo e mais effettuati da Ismea.

 

Analisi di medio periodo

In virtù del fatto che sia possibile realizzare un vantaggio economico alla coltivazione solo quando il tasso di crescita dei prezzi sia superiore a quello dei costi, per i cereali l'analisi nel dettaglio ha evidenziato un indice dei costi nel medio periodo tendenzialmente in crescita.

In particolare nel 2011, l'incremento annuo del costo di produzione è stato del 4% circa per tutti i cereali in esame e, analizzando le singole voci di costo, si è evidenziato come i maggiori rincari siano emersi per i concimi ( più nove per cento) e per i prodotti energetici (più sei per cento).

La campagna 2010/2011, ha visto rivalutati i prezzi all'origine dei principali cereali sui mercati mondiali dopo due annate caratterizzate da una consistente flessione; il fenomeno, secondo l'analisi Ismea, è attribuibile alla riduzione delle scorte a sua volta causata da una flessione nei raccolti di frumento e orzo nel 2010 e alla crescita costante dei consumi di mais.

Da ricordare che quale significativo punto di riferimento nella comparazione dell'andamento dei prezzi, viene indicato il biennio 2007-08 quando, in ragione del calo degli stock verificatosi nei tre anni precedenti, si è avuto un aumento record dei prezzi medi all'origine riportato ad una fase di discesa solo dall'abbondante produzione del 2008 che ha ricaricato le scorte. In ogni caso non si è mai tornati ai livelli più bassi che hanno caratterizzato la prima metà degli anni duemila.

Una replica, quindi, dell'aumento dei prezzi spinta addirittura oltre i livelli visti nel 2008 (più cinque per cento), si è avuta nel 2011 a causa del calo produttivo dei due anni precedenti.

 

Mais

Utilizzato prevalentemente in ambito zootecnco - sono 490milioni le tonnellate che a livello mondiale confluiscono nel comparto contro le 98 ad uso alimentare - anche l'andamento del prezzo del mais ha seguito quello visto per gli altri cereali segnando un aumento consistente nel 2011 arrivato, nel confronto con il 2008, ad un +30%

Ciò a causa della domanda in continuo aumento e, nell'ultimo triennio, superiore all'offerta seppur anch'essa in crescita.

La domanda del cereale, 871milioni di tonnellate, nel 2011 è aumentata del 3% rispetto all'anno precedente; nel medesimo periodo l'offerta si è fermata a quota 864milioni di tonnellate con conseguente erosione delle scorte scese a 126milioni di tonnellate.

 

Campagna cereali 2011-2012

I buoni risultati produttivi del 2011, quasi 700 milioni di tonnellate, hanno quindi invertito il trend delle quotazioni portando il livello di scorte a fine campagna 2011/12 a raggiungere il record di 211milioni di tonnellate; fondamentale è stato il ruolo dei principali paesi esportatori: Argentina, Australia, Canada, Ue, Kazakistan, Russia, Ucraina e Usa.

Da segnalare nel medesimo periodo, anche il consistente livello di stock raggiunto da Cina - 60milioni di tonnellate e India - 19milioni di tonnellate.

 

Il quadro nazionale

Gli andamenti nazionali, fortemente legati a quelli mondiali per gli elevati volumi d'importazione, hanno visto nella campagna 2010-11, i livelli medi nazionali dei prezzi della granella di frumento tenero fermarsi ad un gradino di valori di poco inferiore (meno cinque per cento) a quello toccato nel 2007-08.

Molto più bassi sono stati i valori raggiunti dal frumento duro che si è distanziato dal periodo di riferimento di 40 punti percentuali e dall'orzo (-11%); di poco superiore all'annata 2007-08, invece, il prezzo del mais.

Da attribuire al periodo di tensione dei mesi estivi del 2010 e dei primi mesi del 2011, la soglia di 290,5 euro per tonnellata toccata dal frumento tenero e quella di 265,58 euro per tonnellata, ovvero il 15% in più rispetto al valore del 2008, raggiunta dal mais; più stabili e contenute le quotazioni di frumento duro e orzo.

Segnata da un esordio caratterizzato dalla riduzione delle quotazioni, la campagna 2011-12, ha visto nei primi due mesi del 2012 una leggera rivalutazione dei listini all’origine.

 

Previsioni per la campagna 2012-13

Considerando esclusivamente le variabili di mercato e le indicazioni dell'International Grains Council, di Ismea e Istat sulle intenzioni di semina, a fronte di un lieve incremento di 1,5 punti percentuali nelle semine attribuibile alle produzioni di ex-unione sovietica, Canada, Stati Uniti e Europa con valori rispettivamente di più due, più otto e più uno per cento, si prospetta un calo del raccolto di due punti percentuali.

In crescita la previsione dei consumi che si attesta a 683milioni di tonnellate, quindi di poco superiore all'offerta con conseguente, ma non grave, riduzione delle scorte.

A livello nazionale l'aumento previsto delle superfici sembrerebbe pari al 18,6% per il frumento tenero, all'11,3% per il duro e al 19,2% per l'orzo.

Diminuiscono, invece, le superfici a mais (-3,2%); il dato fornito dall'Istat è però in controtendenza con quanto rilevato da Ismea che evidenzia per il mais una crescita nazionale di 2,6 punti percentuali.