Nuovo accordo per la fornitura di grano duro di alta qualità 'made in Emilia-Romagna' al Gruppo Barilla, patrocinato dalla Regione.

L'intesa incrementa i volumi della scorsa campagna, portandoli a circa 90mila tonnellate, un quarto del grano duro prodotto in Emilia-Romagna (con una messa a coltura di oltre 15 mila ettari), e innova il meccanismo di stabilizzazione dei prezzi di compravendita.

L'accordo quadro relativo alla campagna cerealicola 2011-2012 è stato firmato nella sede della Regione a Bologna - alla presenza dell'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni - da Luca Virginio del Gruppo Barilla, Tiziano Disarò della Società produttori sementi, Alberto Stefanati delle Grandi colture italiane, Angelo Barbieri di Cereali Emilia-Romagna e Consorzio agrario di Parma e Paolino Fini della Società cooperativa Capa Ferrara.

Giunta al suo sesto rinnovo, l'intesa rappresenta un'esperienza di continuità in un mercato dei cereali soggetto, negli ultimi anni, a forti variazioni di prezzi che mettono in tensione tutta la filiera.
L'obiettivo è il rilancio della coltivazione del grano duro di qualità dell'Emilia-Romagna, prodotto strategico dell'agro-industriale regionale che l'attuale accordo intende consolidare.

L'assessore Rabboni ha ricordato che l'Emilia-Romagna è la prima regione italiana per la produzione di cereali autunno-vernini, anche grazie a questo "accordo, che può costituire un modello per altre realtà dell'agricoltura". Questo il suo valore aggiunto, ha spiegato l'assessore: "Oltre a contribuire a ridurre l'importazione di grano duro dall'estero, a garantire forniture di alta qualità ad un'azienda importante, a consentire la programmazione delle produzioni, l'intesa prevede meccanismi di stabilizzazione dei prezzi, in modo da contrastarne la volatilità e da renderli remunerativi per gli agricoltori. E' questa la questione su cui si sta confrontando anche l'Europa con la proposta di riforma della Pac"


L'accordo
L'accordo quadro definisce le condizioni per l'adesione al progetto per la coltivazione di grano duro di alta qualità nel territorio dell'Emilia-Romagna, per il periodo di riferimento della campagna cerealicola 2011-12, prevedendo il rispetto di uno specifico disciplinare di coltivazione e conservazione basato sui principi della produzione integrata promossa dalla Regione. L'intesa nasce dalla volontà condivisa di garantire la programmazione della produzione e delle consegne, così il grano duro di alta qualità prodotto in regione è competitivo con i grani di importazione. Questa esperienza, supportata dall'assessorato regionale all'Agricoltura, vede la partecipazione attiva delle organizzazioni agricole a livello locale e nazionale, promuovendo l'integrazione con l'industria in un progetto di valorizzazione delle competenze di tutta la filiera del grano duro a partire dalla ricerca varietale fino alla produzione di pasta.

 

Tre meccanismi
L'accordo prevede tre meccanismi di fissazione del prezzo di vendita, con una flessibilità che va incontro all'esigenza degli agricoltori di massimizzare l'utile, ridurre gli effetti negativi della volatilità dei prezzi e incentivare la coltivazione del grano duro con requisiti di alta qualità.
 Il primo meccanismo definisce il prezzo sulla base della quotazione della borsa merci di Bologna con l'aggiunta di premi specifici per la qualità del prodotto e per gli impegni previsti dal disciplinare di produzione e conservazione (fino a 35 euro/tonnellata); il secondo, basato sui costi di produzione, consente ai produttori di scegliere di vendere una quota della propria produzione (fino a un massimo del 40% del totale) ad un prezzo fisso precedentemente concordato oppure di limitare la volatilità facendo riferimento ad un intervallo di oscillazione (Cap&Floor). Infine, il terzo meccanismo si basa sul prezzo dei futures del grano tenero alla borsa merci di Parigi, a cui si aggiunge un premio legato al differenziale dei prezzi tra il grano duro e quello tenero sulla borsa merci di Bologna, per permettere coperture a lungo termine sia per chi vende sia per chi acquista.

 

I fornitori
Nel dettaglio, il contratto quadro si articola in singoli accordi firmati dal Gruppo Barilla e dai fornitori. A loro volta questi ultimi – Op Cereali Emilia-Romagna, Op Grandi colture italiane, Consorzio agrario di Parma e Società Cooperativa Capa Ferrara - stipulano con i singoli agricoltori soci i contratti con gli impegni per la coltivazione e la valorizzazione del grano duro. La Società produttori sementi di Bologna, selezionatrice e costitutrice delle varietà identificate dal disciplinare, fornisce il seme necessario alle coltivazioni. Il contratto quadro prevede l'impegno a utilizzare principalmente determinate varietà (Normanno, Levante e Saragolla) adatte all'utilizzo dell'industria pastaria poiché in grado di fornire una qualità di glutine con caratteristiche superiori a quelle della media italiana.