Spendereste meno dell'1% in più per un seme protetto? La domanda sembra retorica.

Il dato è frutto di un'approfondita analisi di Agri 2000 che ha calcolato l'incidenza media del costo della concia sul costo di produzione ad ettaro di grano tenero, grano duro e orzo: le percentuali ammontano rispettivamente allo 0,7%, 0,8%, 0,6%.

L'occasione della presentazione di questi dati è la conferenza stampa dedicata a "La concia industriale delle sementi: strumento indispensabile per produzioni di qualità". A promuoverla è una realtà unica in Europa e il nome racconta già l'obiettivo del consorzio: la valorizzazione delle sementi. E' il Convase, che da oltre 10 anni elabora e controlla protocolli di produzione delle sementi in modo da assicurare una corretta gestione del seme destinato all'azienda agricola.

Eugenio Tassinari, presidente Convase, sezione "Qualità del seme e della concia" ha introdotto i temi dell'evento e presentato i contributi di Alberto Lipparini, che ha ricordato scopi e finalità del consorzio; Roberto Neri, che ha evidenziato motivi e vantaggi della concia industriale dei cereali a paglia; Ciro Lazzarin, responsabile area economica di Agri 2000, che ha presentato la relazione "Quanto pagano la concia gli agricoltori?"

Il Convase ha stilato un apposito disciplinare "Cereali di qualità" che consente alle proprie consorziate (51 aziende in totale, di cui 31 sementieri e 7 società agrochimiche aderenti alla sezione Qualità del seme e della concia) di implementare la migliore pratica di trattamento delle sementi. Tutta la produzione delle Consorziate viene controllata, a campione, per verificare la correttezza del dosaggio applicato e l'uniformità della distribuzione. La legge infatti stabilisce una serie di norme relative alle sostanze attive impiegabili ed alla documentazione che deve accompagnare il lotto fino al campo. Non è invece prevista - e proprio di questo si occupa il Convase - una validazione tecnica del trattamento: il consorzio elabora per ogni campagna un protocollo che evidenzia la dose di prodotto conciante da utilizzare, intesa come quantitativo, sperimentalmente verificato, in grado di garantire la massima efficacia e selettività del trattamento, nonchè la redditività dell'investimento effettuato.

On line sono disponibili tutte le informazioni relative al rigido protocollo di auto-regolamentazione.

 

Perché conciare?

Quattro sono le motivazioni principali:

• Tutelare il seme e la pianta dagli attacchi fungini

• Garantire un buon insediamento della coltura

• Mettere il seme nelle condizioni di esplicare il potenziale genetico

• Valorizzare l'investimento economico dell'agricoltore

"Il trattamento di concia rappresenta il primo passo per mettere il seme nelle condizioni migliori, al riparo dai primi attacchi dei patogeni presenti nel terreno o sul seme stesso" ha sottolinea Roberto Neri, consulente Convase "Il seme con tutto il suo patrimonio genetico, frutto di attività di ricerca delle aziende sementiere, potrà così iniziare la sua vita biologica germinando e creando le premesse per un buon sviluppo della pianta, la quale poi tutelata da altre pratiche tecnico - agronomiche porterà a termine il suo ciclo di sviluppo. La concia del seme per essere determinante deve però rispettare una serie precisa di regole tecnico applicative basilari affinché la concia stessa possa esprimere tutti i suoi benefici.

Tutto ciò é possibile rispettando il Disciplinare della Concia di Qualità del Convase che dall'anno 2000 rappresenta una garanzia a tutela del cerealicoltore Italiano."

E nel futuro?

Convase sta valutando nuove azioni inerenti la sicurezza, con programmi di valutazione del possibile impatto delle attività di concia delle sementi in stabilimento (sicurezza degli operatori) e delle operazioni di semina in campo (sicurezza ambientale), e la qualità, con progetti finalizzati al miglioramento di alcuni parametri qualitativi delle sementi (purezza e germinabilità).

 

Guarda il video dell'evento, per maggiori approfondimenti.


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