'Dalla ricerca al campo: La filiera del grano duro di qualità'. Questo il titolo del convegno che si è tenuto lo scorso 28 settembre, organizzato dal Centro di ricerca per la Cerealicoltura di Foggia, con il patrocinio dell'Ordine degli Agronomi e forestali e l'Albo dei periti agrari della provincia, in collaborazione con alcune aziende del gruppo Progeo di Reggio Emilia, presso la sede del Cra di Foggia, rivolto ai tecnici del settore.

Obiettivo dell'incontro: spiegare come l'utilizzo di adeguati strumenti e tecniche agronomiche, possa assicurare lo sviluppo di un'agricoltura sostenibile, che risponda alle esigenze di tutela del territorio e dell'ambiente, senza dimenticare la sostenibilità economica dell'imprenditore agricolo. Opportunità che nasce anche dalle filiere organizzate, sia territorialmente che a livello nazionale.

La presenza di numerosi attori della filiera cerealicola, fa capire come l'organizzazione delle aziende del settore sia in una fase avanzata e come queste realtà organizzate siano sempre più un volano per l'intero settore cerealicolo nazionale.

 

 Un momento dell'incontro

 

Dopo il saluto del direttore dell'Istituto, il professor Roberto Papa, sono intervenuti l'agronomo Fernando di Chio, responsabile dell'ufficio tecnico della cooperativa Fra coltivatori di Apricena, Giovanni Laffi, direttore del Conase, e il responsabile tecnico di Intesia, Marco Albertini.

Per Scam, l'agronomo Daniele Bartolini ha illustrato l'offerta di mezzi tecnici per una cerealicoltura di qualità, mentre Antonio Troccoli del Cra di Foggia, ha presentato i risultati di una prova di concimazione su grano duro con concimi organo minerali con matrice umificata, conclusasi dopo tre anni di sperimentazione.

L'evento ha avuto un successo e una partecipazione di pubblico oltre ogni rosea aspettativa. Oltre agli agronomi e ai periti agrari della provincia di Foggia, numerosi tecnici e produttori di frumento duro del Sud hanno accettato l'invito. Salutando i partecipanti il professor Roberto Papa ha auspicato una sempre maggiore collaborazione tra il mondo della ricerca e quello produttivo.