Sequenziato il genoma della patata: la scoperta è stata pubblicate in copertina dall'autorevole rivista 'Nature'.

L'importante risultato è stato ottenuto dal Potato genome sequencing consortium (Pgsc), un consorzio di 29 istituti di ricerca da 14 diversi Paesi, tra cui l'italiana Enea.

Il gruppo Enea, coordinato dal professor Giovanni Giuliano, ha contribuito al sequenziamento del Dna e ha inoltre provveduto all'analisi dei geni che controllano la tuberizzazione e la biosintesi dei carotenoidi (i precursori alimentari della vitamina A) nel tubero. Lo stesso gruppo, qualche anno fa, aveva prodotto, tramite tecniche di ingegneria genetica, la 'Golden potato', un tubero contenente livelli di provitamina A 3.600 volte più elevati che nei tuberi normali. Quel risultato, come quello odierno, sono pubblicamente disponibili, in quanto ottenuti con fìnanziamenti pubblici.

Si conclude così, con successo, un progetto lanciato alcuni anni fa dall'Università olandese di Wageningen e che ha prodotto un risultato scientifico ed applicativo di grande rilevanza visto che il genoma della patata è lungo 840 milioni di basi ed è tetraploide, ovvero è presente in quattro copie per cellula, caratteristica che ne complica il miglioramento genetico tramite incrocio.

Il Pgsc ha sequenziato due ceppi diversi di patata, rappresentativi della diversità genetica di questa pianta. Fondamentale è stato l'assemblaggio della sequenza che è stato ottenuto con l'impiego di recentissime tecniche di sequenziamento del Dna ad elevato parallelismo e di algoritmi informatici sviluppati dal Beijing Genomics Institute, uno dei membri di Pgsc.

Ora che il genoma della patata è stato svelato, gli esperti potranno usarlo per attività di 'miglioramento genetico assistito', accelerando la produzione di varietà più resistenti alle malattie, più produttive e nutrienti delle attuali, e riducendo i tempi per il loro rilascio, che si aggirano oggi intorno ai 10-12 anni. La implicazioni di questa scoperta sono vastissime, soprattutto considerando che la patata è la quarta pianta alimentare più importante del pianeta e che la sua produzione è in costante crescita, specie nei Paesi in via di sviluppo.