"Le recenti semine di cereali autunno-vernini hanno registrato una contrazione non definitiva ma attestata sul 10-20%. E' l'impiego di sementi certificate a registrare un vero e proprio crollo, -33% per il grano duro rispetto alla campagna precedente". Lo sottolinea Assosementi, l'Associazione italiana sementi, in una nota inviata a Ministero, Regioni ed organizzazioni agricole, sulla base dei dati ufficiali di certificazione diffusi dall'Ense (oggi Inran).

Sommando le ultime due campagne di semine, la contrazione per il grano duro si avvicina al 50%, per il grano tenero al 28% e per l'orzo al 42%.

"Il tracollo nella certificazione delle sementi di cereali - spiega Assosementi - è la diretta conseguenza della mancanza dell'obbligo di impiegare sementi certificate per accedere ai contributi Pac e per il grano duro, in particolare alla modifica introdotta nel febbraio 2010 al decreto sulle misure dell'art. 68 per l'avvicendamento".

Assosementi invita amministrazioni e organizzazioni dei produttori a prendere coscienza di questa situazione, che mina il futuro produttivo e qualitativo della coltura, "favorendo non solo l'immediato re-inserimento dell'obbligo dell'uso del seme certificato nelle misure collegate all'art. 68, ma anche il ruolo del seme certificato nel dibattito e nelle decisioni per la futura Pac post 2013".

"A pochi giorni dall'approvazione in Parlamento della legge sull'etichettatura obbligatoria delle materie prime, salutata con entusiasmo da tutte le parti, in cui una forte enfasi viene posta sul legame col territorio dell'agroalimentare italiano, riteniamo doveroso richiamare l'attenzione sul ruolo che il seme certificato ricopre nella tracciabilità delle produzioni, così come – sottolinea Assosementi – nel garantire la possibilità di realizzare un'agricoltura più sostenibile e rispettosa dell'ambiente".