Se il periodo di fine anno rappresenta per tutti una fase di bilancio, per l'Op Cereali Emilia-Romagna, cha ha come soci i Consorzi di Forlì-Cesena-RiminiBologna-Modena e le cooperative Padenna, Progeo e Terremerse, è il momento della valutazione della raccolta annuale, in particolare sul periodo autunno-inverno e la relativa programmazione delle produzioni.

L'annata è stata caratterizzata da un andamento stagionale particolarmente avverso, prima con un eccesso di precipitazioni sia piovose che nevose poi con una situazione climatica caratterizzata in estate da temperature elevate, vento e precipitazioni alterne ma intense.

La campagna di raccolta per l'Op ha registrato produzioni medio-basse, dalle 4,5 alle 6 ton medie di grano tenero fino alle 3,5 – 5,5 ton del grano duro.

Solo alcune varietà, come il Blasco, hanno maggiormente resistito agli agenti atmosferici con una produzione di 5 – 6 ton/ha, accompagnate mediamente da un alto livello di Phl sempre sopra 80, con punte anche di 85-86 e con un discreto tenore proteico attorno al 13. In media si è registrata una alta incidenza di Bianconato.

Si è distinta anche la varietà Bologna, con discrete produzioni di 5,5 – 6,5 ton/ha, buoni Phl da 79 a 81 e discreti tenori proteici con valori attestati attorno al 13.

Rese decisamente deludenti si sono registrate nei grani teneri con una raccolta media da 3 a 5 ton/ha ed in qualche caso con punte a 6 ton/ha, con livelli di Phl da 76 a 79 e tenori proteici mediamente da 12,5 a 13,5.

La raccolta autunno-invernale ha fatto registrare un buon andamento portando il valore generale della produzione dei cereali della Op e dei Consorzi che vi fanno capo ad oltre 490 mila ton di cereali a paglia e quasi 100 mila ton per i cereali autunnali, con un buona raccolta di sorgo e del mais. Le ottime rese per ettero hanno ridotto l'incidenza del calo delle superfici.

Per la soia a fronte di un incremento degli investimenti stimabile in un 20%, si è registrato un buon livello produttivo, con rese in certi casi anche superiori alle 5,5 ton/ha.

Il presidente Raimondo Ricci Bitti ha espresso soddisfazione per la chiusura della raccolta cerealicola e la speranza, per il prossimo anno, che la fiducia accordata da molte aziende all'Organizzazione di produttori, da lui presieduta, possa diffondersi verso altre società.

L'aumento qualitativo delle produzioni, lo sbocco certo sul mercato con i contratti di filiera, e il progressivo abbandono del metodo del conto deposito in favore del metodo di conferimento, hanno portato vantaggi immediati per le aziende socie dell'Op.

Nonostante le difficoltà esistenti nel settore e la crisi generale dei mercati Ricci Bitti guarda al futuro con fiducia, ribadendo la necessità di allargare la base sociale dell'Op per contrastare fenomeni di speculazione da parte della clientela, sostenendo fermamente che gli enti pubblici debbano intervenire con adeguati strumenti, non solo legislativi, per superare le mancanze strutturali del mercato nazionale.

Un invito particolare lo rivolge all'industria, nella piena convinzione che i rapporti diretti con i produttori possano garantire ai consumatori un prodotto di qualità ad un giusto prezzo, perché non ci può essere un mercato equo senza contrattazione efficace e preordinata e non si può pretendere un costo del grano inferiore ai costi di produzione.