Il convegno internazionale sulla rivoluzione genomica e l'agricoltura italiana organizzato dal Cra, il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, ha inteso fare il punto sulle conoscenze della ricerca nel settore agricolo.

Il convegno, che si è svolto a Roma l'8 luglio 2010, ha voluto sollecitare il confronto sulle idee e sulle prospettive di sviluppo della genomica e le sue applicazioni in agricoltura e ha avuto anche l'ambizione di concorrere a definire una strategia per il Paese a conclusione dei primi grandi progetti di sequenziamento italiani.

Nell'orizzonte del Cra vi è la piena consapevolezza, insieme al mondo agricolo, della necessità di ricercare nuove varietà vegetali idonee per raggiungere l'obiettivo di soddisfare al meglio i bisogni di cibo, ma anche di valorizzazione della domanda per migliorare la competitività dei fattori della produzione e la redditività degli addetti al settore.

Su questo piano si muove la capacità degli uomini di ricercare le piante migliori a livello qualitativo e nutrizionale attraverso le più appropriate conoscenze delle specie da coltivare.

Il processo di selezione è aiutato dall'applicazione delle biotecnologie: grazie alla possibilità di sequenziare direttamente i genomi, i ricercatori possono selezionare piante più produttive, più resistenti alle malattie, e più idonee alla produzione di energie. Le nuove tecnologie vengono impiegate per promuovere la maggiore sicurezza alimentare, la protezione di varietà dei prodotti tipici e della biodiversità più in generale.

A livello internazionale la genomica si confronta con le diverse scienze per darsi regole o protocolli mondiali, come l'Oiv (Organisation international de la vigne et du vin) che ha elaborato un protocollo specifico sul trattamento consentito nel settore vitivinicolo.

Proprio sulla vitivinicoltura si concentra il documento rilasciato dal Cra che è possibile leggere cliccando qui.