La ciliegia è una delle specie frutticole di maggiore interesse e di maggiore prospettiva in Italia.
E' noto però che, a causa delle avversità climatiche che si sono succedute negli ultimi anni, il prodotto ha subito delle perdite per ridotta allegagione, gelate tardive, piovosità alla raccolta e quindi cracking e monilliosi. 

"La produzione per quest'inizio di campagna - spiega Walter Monari direttore del Consorzio della Ciliegia, della Susina e della Frutta Tipica di Vignola - anche con le difficoltà climatiche che ci sono state (la prima settimana di raccolta è stata quasi nulla), è risultata buona e le previsioni per il proseguo appaiono positive. Se l'andamento climatico rimarrà soddisfacente si preannunciano quantità di prodotto raccolto interessanti e dalla qualità valida. Complessivamente sono previste 50.000 tonnellate". 

"Inoltre - prosegue Monari - abbiamo individuato tra le priorità del Consorzio anche la realizzazione di ulteriori impianti antipioggia, costosi ma garanzia per una produzione di qualità. Attualmente abbiamo 50 Ha in superficie coperta che permettono di raccogliere un prodotto di elevata qualità che si differisce dal prodotto in pieno campo soprattutto per l'elevata pezzatura, il buon sapore, l'aspetto attraente, l'elevata shelf-life, l'elevata consistenza della polpa. Allo scopo di accrescere questo sistema occorre progettare di concerto con l'amministrazione provinciale e regionale un percorso di incentivi mirati a tutte le aziende agricole del comprensorio.".

"Il Consorzio - continua Monari - punta anche alla differenziazione e alla valorizzazione del proprio prodotto, attraverso l'utilizzo di innovazioni tecniche (vedi impianti antipioggia), il raggiungimento del riconoscimento Igp - Indicazione geografica protetta, la diffusione del marchio 'Ciliegia di Vignola' e la creazione di nuovi imballaggi da affiancare a quelli della gamma attuale".

"Vignola - conclude Monari - è una delle aree cerasicole italiane di maggiore tradizione nelle quali il ciliegio è in calo visto che le superfici dei nuovi impianti non riescono a compensare gli abbattimenti. Per cercare di migliorare questo trand stiamo cercando di introdurre nuove varietà anche attraverso una operazione di sperimentazione e di controllo all'interno di campi di monitoraggio per verificare all'interno dell'areale geografico l'adattabilità delle principali varietà di ciliegio in modo da poter indicare ai nostri produttori le varietà le varietà innovative da mettere a dimora.

Bisogna però anche dire che gli sforzi che noi produttori stiamo facendo devono essere supportate dalla distribuzione in quanto la forbice tra produttore ed agricoltore è troppo elevata e sbilanciata con prezzi di conferimento troppo bassi e prezzi di vendita al dettaglio troppo alti.
Inoltre questi prezzi che vengono proposti ai consumatori non permettono di poter valorizzare un prodotto di qualità che necessità di grandi sforzi per essere fatto e questo rappresenta un elemento negativo per tutto il comparto".